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Cassa integrazione Alitalia, ma per sempre meno lavoratori

ROMA. “Abbiamo firmato un accordo di cassa integrazione valido fino al 23 marzo 2020 riducendo i numeri dei lavoratori in cassa a 1.020, dando stabilità al lavoro in Alitalia per i prossimi mesi, e permettendo il recupero di lavoratori attualmente fuori dal ciclo produttivo, ora siamo inattesa di incontrare il commissario Leogrande per capire come intende valorizzare l’azienda e portare a compimento il processo di nascita della nuova compagnia che per noi deve essere nel senso della crescita e dello sviluppo”. Lo afferma il segretario nazionale della Filt Cgil, Fabrizio Cuscito, uscendo dal ministero del Lavoro.  Così i cassaintegrati di Alitalia scendono ancora, la proroga di tre mesi per l’ammortizzatore sociale si limiterà a 1.020 dipendenti. Un numero inferiore a quello della procedura attualmente in corso, che interessa 1.075 lavoratori. Ma anche ridotto a confronto con la richiesta avanzata dalla compagnia, che era per 1.180. Il risultato arriva al termine di una trattativa fiume al ministero del Lavoro, con l’accordo tra l’azienda in amministrazione straordinaria e i sindacati di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Non siglano invece, neppur stavolta, i piloti e gli assistenti di volo di Anpac e Anpav. Nel corso del tavolo sarebbero state anche date rassicurazioni sul rifinanziamento del fondo di solidarietà del settore, che si avvale di un’addizionale sul biglietto. Un contributo che oggi pesa per un euro e mezzo sulla tassa d’imbarco. E su questa cifra si ragiona per ricaricare una dote che a fine anno scade. Un norma ad hoc potrebbe essere inserita nel decreto sul prestito ponte, che stanzia altri 400 milioni per Alitalia e che è atteso in Aula alla Camera tra il 13 e il 14 gennaio.

Ma già subito dopo le feste, il 7 del prossimo mese saranno auditi il commissario straordinario, l’avvocato Giuseppe Legrande, e Lufthansa, il vettore tedesco interessato all’ex combina di bandiera inuma versione però ‘slim’, ristretta di fatti alla parte aviation con tanto di esuberi. Alla finestra però ci sono anche l’americana Delta, che dovrebbe essere la prima ad incontrare Leogrande, e Air France-Klm. Una strada quest’ultima che permetterebbe ad Alitalia di restare nella stessa alleanza dei cieli (Sky Team), mentre Lufthansa fa parte di un’altra partnership (Star Alliance). “La gestione commissariale di Alitalia si è impegnata ad adottare ‘le misure e le soluzioni di volta in volta maggiormente idonee a contemperare le esigenze, da un lato, di contenimento e ottimizzazione dei costi e, dall’altro, di continuità del servizio'”. È quanto si legge nella nota del ministero del Lavoro al termine dell’accordo sulla cassa integrazione per 1.020 dipendenti. Il ministero nel comunicato precisa che la proroga riguarda il periodo che va dal primo gennaio al 23 marzo 2020. “Il numero massimo dei dipendenti da collocare in cigs a rotazione, sospesi fino a un massimo di zero ore, sarà di 1.020 unità, in calo quindi rispetto al precedente periodo: 70 unità per il personale navigante comandanti, 310 per il personale navigante di cabina e 640 per il personale di terra”, si precisa nella nota.    Sul versante della formazione, Alitalia – viene rimarcato – ha già avviato “percorsi di riqualificazione professionale per figure poste in cigs a zero ore o a rotazione tali da consentire, da una parte, una ricollocazione delle stesse nell’ambito della organizzazione aziendale più strettamente connesse alle funzioni operative di business e, dall’altra, un aggiornamento delle competenze professionali”.

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