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Cassazione: se l’autovelox è poco visibile, la multa si può contestare

ROMA. L’Autovelox, oltre a essere correttamente segnalato, deve essere ben visibile dagli automobilisti, al pari della pattuglia che si trova in prossimità altrimenti la multa per eccesso di velocità è contestabile. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con un’ordinanza emessa e pubblicata il 5 marzo scorso. Il responso arriva dopo la contestazione di una contravvenzione elevata per eccesso di velocità dalla Polstrada e per la quale era stato fatto ricorso presso il tribunale di Livorno.  Ancora una volta dunque la Cassazione interviene sui metodi di assegnazione delle multe per eccesso di velocità attraverso strumenti elettronici per il rilevamento di un’infrazione fornendo un’interpretazione favorevole agli utenti della strada.

In parole povere, affinché una multa autovelox sia valida e non contestabile non basta che la postazione con l’apparecchio di controllo, posizionata a bordo strada, sia preceduta dal cartello di segnalazione previsto dalla normativa ma è necessario che il dispositivo e la pattuglia, presente sul posto, siano ben visibili dagli automobilisti che con i loro veicoli procedono sulla carreggiata. Il quotidiano di informazione giuridica Diritto & Giustizia sottolinea che se, come nella vicenda in esame, “è messa in dubbio la chiara visibilità dell’apparecchio e degli agenti accertatori, la presenza del cartello stradale che segnala agli automobilisti il controllo dell’Autovelox non è sufficiente per dare solidità alla multa per eccesso di velocità”.

Nel caso in oggetto, relativo a una contravvenzione elevata con un apparecchio di controllo della velocità in dotazione alla Polstrada, il Tribunale di Livorno aveva accertato che il cartello di avviso della postazione era stato posto a distanza regolamentare ma non aveva valutato la visibilità del dispositivo e della pattuglia. Come sottolineano gli esperti della Giuffrè Francis Lefebvre, l’assenza di tale verifica rende discutibile e impugnabile la multa elevata.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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