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Cattolica rischia un conto salato per il Covid al Trivulzio

Rischia di costare cara la pandemia Coronavirus per le compagnie assicurative, soprattutto quelle attive nel campo della sanità.

Nei giorni più convulsi del contagio, molti si ricorderanno del Pio Albergo Trivulzio di Milano, che contò un consistente numero di decessi tra i suoi tanti ospiti. il Trivulzio è poi finito nell’inchiesta della magistratura sulle Rsa lombarde, che ha generato diversi filoni di indagini, per fare chiarezza sulla gestione dei pazienti che erano ricoverati.

Ora viene comunicato che quella struttura residenziale per anziani era assicurata dalla compagnia veneta Cattolica. La quale ieri con una nota ha informato che ha un’esposizione, al netto della riassicurazione, sul Pio Alberto Trivulzio di circa 2 milioni di euro. La compagnia lo ha evidenziato in risposta alle domande dei soci in vista dell’assemblea di sabato 27 giugno, che sarà piuttosto delicata visto che l’Ivass le impone una ricapitalizzazione da mezzo miliardo, da raggiungere entro il 30 settembre.

Ritornando al caso del Trivulzio la vicenda si presenta decisamente complessa. Infatti Cattolica, il 25 febbraio 2020, proprio alla vigilia dell’esplosione dell’emergenza Coronavirus, si era aggiudicata la gara pubblica indetta dalla struttura sanitaria per anziani per la copertura di responsabilità civile. In realtà, va precisato, benchè la gara per la responsabilità civile sia stata aggiudicata a fine febbraio, la copertura assicurativa di Cattolica è partita soltanto il primo aprile, quando l’emergenza coronavirus era già conclamata da alcune settimane.

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