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Certificato camerale: cos’è e come si ottiene

Al fine di esercitare legittimamente la propria attività economica o commerciale, un’azienda o una società devono essere iscritte al Registro delle Imprese; si tratta di un requisito essenziale, che rende legittimo l’esercizio di una determinata attività in qualsiasi ambito. Anche per questo, in alcuni casi può rendersi necessaria la verifica della sussistenza di tale condizione: per farlo è necessario richiedere alla Camera di Commercio competente un apposito documento, denominato certificato camerale: vediamo di seguito di cosa si tratta, a cosa serve e quale procedura bisogna seguire per ottenerlo.

Cos’è il certificato camerale

Il certificato camerale è un documento che riporta tutti i dati identificativi di un’impresa e ne attesta l’iscrizione al Registro delle imprese al momento della verifica. Il Registro viene tenuto presso la Camera di Commercio e viene aggiornato in maniera quotidiana. Esistono vari tipi di certificato camerale, a seconda delle specifiche esigenze del richiedente:

  • Ordinario, riporta le informazioni salienti inerenti all’impresa;
  • Storico, riporta tutte le informazioni riguardante un’azienda a partire dal momento della costituzione della stessa;
  • Artigiano: è il certificato da richiedere quando si intende effettuare una verifica su un’impresa artigiana;
  • Di vigenza; questo tipo di documento, oltre a riportare i dati essenziali dell’impresa, attesta che la stessa non è sottoposta a procedure concorsuali (fallimento, liquidazione coatta e simili) nel momento in cui si effettua la verifica e nei cinque anni precedenti a quest’ultimo; esiste anche il certificato di vigenza storica che serve a verificare che l’impresa non sia mai stata oggetto di procedure concorsuali a partire dalla data della sua costituzione.
certificato camerale

Il certificato camerale viene spesso confuso con la visura camerale. In realtà si tratta di due documenti leggermente diversi; entrambi riportano le informazioni economiche e giuridiche più importanti che riguardano una specifica impresa ma mentre la visura è un documento rilasciato su carta semplice, il certificato camerale viene fornito su carta filigranata recante il bollo che serve ad attestare l’autenticità del documento e ad assolvere i diritti di segreteria; da ciò ne consegue che la visura non ha alcun valore legale (ma soltanto informativo e riepilogativo) mentre il certificato rappresenta un documento legale a tutti gli effetti per un periodo di tempo pari a sei mesi dopo la data di rilascio.

Come si ottiene il certificato camerale

Rispetto a quanto accadeva in passato, oggi è possibile richiedere ed ottenere il certificato camerale direttamente online; è sufficiente, infatti, rivolgersi ad un sito specializzato, come ad esempio Ivisura, per inoltrare la richiesta. La procedura online è particolarmente semplice e veloce: utilizzando un apposito tool, l’utente può scegliere il tipo di certificato che intende ottenere, scegliere la consegna (molti siti offrono la possibilità di optare per un invio ‘standard’ o uno ‘veloce’, con l’aggiunta di un leggero sovrapprezzo) e se apporre o meno il bollo. In alternativa, il certificato può essere richiesto presso la Camera di Commercio di competenza recandosi fisicamente agli uffici della sede locale.

A cosa serve il certificato camerale

La funzione del certificato camerale dipende dal tipo di documento; quello ordinario, ad esempio, sempre principalmente a constatare le condizioni attuali dell’impresa. Il certificato storico, invece, riassume il pregresso operativo, evidenziando eventuali cambiamenti di rilievo che possono interessare chi ha richiesto la documentazione. Il certificato di vigenza, invece, viene richiesto nell’ambito di contesti e procedure più specifiche: il caso esemplare è rappresentato da un potenziale acquirente che voglia sincerarsi dello stato corrente dell’impresa, così da tutelare i propri interessi economici e legali qualora le verifiche facciano emergere l’esistenza di una procedura concorsuale; in tal senso, un certificato camerale di vigenza ordinario può risultare necessario in presenza di una richiesta di finanziamento o per una procedura di fusione o acquisizione.

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