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Cinghiali, l’Emilia in prima fila per scongiurare incidenti

BOLOGNA. La Regione Emilia Romagna, prima in Italia, ha attivato un Piano faunistico per ridurre gli incidenti stradali causati dai cinghiali. Si tratta di un progetto che utilizza dissuasori acustici, sensori luminosi, e nuove tecnologie, sperimentato da circa cinque anni tra Modena, Reggio Emilia, Rimini e Piacenza.

In molte regioni italiane cinghiali e altri animali selvatici raggiungono spesso strade e centri abitati, ma nel Reggiano, ad esempio, si è già passati da una media di sette incidenti a uno: «Risultati incoraggianti, la scelta è quella giusta. Mettiamo a disposizione di amministrazioni ed enti del territorio i sistemi risultati più efficaci per la prevenzione e riduzione dei danni», ha dichiarato l’assessore regionale Simona Caselli.

Il Piano faunistico ha anche altre misure di prevenzione da porre in essere, quali la recinzione delle aree agricole maggiormente a rischio, la gestione del numero di animali selvatici compatibile con le attività umane, lo studio di un’app gratuita per segnalazioni di emergenza sulla presenza di fauna selvatica.

Quasi 5mila incidenti dal 2012 al 2017 si sono registrati sulle strade dell’Emilia-Romagna, soprattutto in primavera e tra le ore 18 e la mezzanotte. Il progetto, valido fino al 2023 su tutta l’Emilia Romagna, e approvato inoltre dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale), mira quindi a tutelare la biodiversità e l’equilibrio ambientale, per disciplinare la caccia e salvaguardare le attività agricole. 

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Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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