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Come arrivano Inter e Juventus al Mondiale per Club: trasformare la delusione in trionfo

Il nuovo Mondiale per Club è alle porte e per due delle principali squadre italiane – Inter e Juventus – rappresenta più di una semplice partecipazione internazionale: è un’occasione di riscatto. Dopo una stagione complessa, segnata da delusioni in patria e in Europa, entrambe proveranno a voltare pagina nel torneo ospitato negli Stati Uniti, che per la prima volta si svolge con il nuovo formato a 32 squadre.

Inter: un finale di annata pesante da digerire

L’Inter arriva al torneo dopo una stagione che ha lasciato l’amaro in bocca. In Serie A i nerazzurri hanno lottato a lungo per lo Scudetto ma si sono arresi al Napoli nelle ultime giornate. In Coppa Italia la squadra è uscita in semifinale nel doppio derby contro il Milan mentre in Europa la sconfitta nella finale di Champions League contro il PSG – un pesantissimo 5-0 – ha chiuso un ciclo. Con l’addio di Simone Inzaghi ora toccherà a Cristian Chivu, ex bandiera del club, raccogliere l’eredità per guidare la squadra nel Mondiale per Club.

Inserita nel Gruppo E con River Plate, Monterrey e Urawa Red Diamonds, l’Inter affronta un girone complicato ma non proibitivo. Le prime due classificate accedono alla fase a eliminazione diretta e l’obiettivo è superare la fase iniziale per rilanciare immagine e ambizioni.

Juventus: un’identità ancora da trovare

Anche la Juventus si presenta a questo appuntamento internazionale senza troppe certezze. La stagione è stata segnata da un cambio in panchina: dopo un avvio con Thiago Motta, è stato Igor Tudor a prendere in mano la squadra nella fase finale (con un rinnovo imminente per il tecnico fino al 2027). Il terzo posto in campionato e la vittoria in Coppa Italia non sono bastati a mascherare una certa fatica nel ritrovare una vera identità di gioco.

Nel Gruppo G, i bianconeri affronteranno il Manchester City, campione d’Europa 2023 dopo aver battuto l’Inter, e due outsider dal potenziale sottovalutato: Wydad Casablanca e Al Ain. In questo contesto, la Juve dovrà lottare con lucidità per il secondo posto, ben sapendo che il City parte favorito per la vetta del girone.

Mondiale per Club
Il trofeo della Coppa del Mondo per Club

Una vetrina mondiale per rilanciarsi

Il Mondiale per Club 2025 non è solo una nuova competizione ma – almeno nelle intenzioni – una sorta di “Champions delle Champions”, che unisce i top club di ogni continente in un torneo estivo che si preannuncia spettacolare. Proprio per questo, anche l’attenzione mediatica e analitica è cresciuta in modo significativo: le quote mondiale per club, pubblicate in questi giorni dai principali operatori, riflettono un equilibrio che raramente si era visto in tornei di questo tipo. Senza invogliare al gioco, è interessante notare come le previsioni tengano in considerazione le incognite legate alla forma fisica, ai viaggi e al periodo in cui si gioca – con squadre europee reduci da una stagione lunga e intensa.

Obiettivi e aspettative

Per l’Inter, il torneo può rappresentare un nuovo inizio. Chivu, pur privo di esperienza ad alti livelli come allenatore, conosce profondamente l’ambiente nerazzurro e potrebbe portare freschezza e motivazioni. La squadra è solida, e i nuovi innesti potrebbero rivelarsi decisivi in un torneo breve, dove spesso l’entusiasmo vale più della tattica.

Per la Juventus, invece, il discorso è diverso: Tudor è stato chiamato per dare stabilità e pragmatismo, ma il gruppo arriva al torneo con molte incognite. Dusan Vlahović e Kolo Muani saranno i riferimenti offensivi ma la vera sfida sarà trovare un equilibrio di squadra in un girone dove ogni errore può costare caro.

Un torneo senza margini d’errore

In un Mondiale per Club riformato, con partite ravvicinate e avversari molto diversi tra loro, non c’è margine per la gestione o i calcoli. Serve arrivare preparati e affrontare ogni sfida con l’attenzione che si riserva a una finale. Per Inter e Juventus, questa competizione arriva nel momento giusto: dopo mesi complicati, c’è bisogno di una svolta.

E sebbene non sia un trofeo “storico” come quelli del panorama europeo, vincere o semplicemente ben figurare al Mondiale per Club potrebbe restituire entusiasmo all’ambiente e riportare le due squadre italiane al centro della scena internazionale. Per entrambe, il tempo degli alibi è finito. Adesso si gioca davvero.

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