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Conto corrente: 5 errori da evitare quando si sceglie un nuovo conto

Quando si sta decidendo di aprire un nuovo conto corrente, ci sono 5 errori da non commettere, perché potrebbero costare caro alle tasche di un risparmiatore. Ecco alcuni consigli offerti da ConfrontaConti.it, utili da seguire per fare la scelta giusta e risparmiare.

Prima però di passare ai cinque passi falsi da evitare, è opportuno sapere quali sono i costi nascosti di un conto corrente. È utile saperlo per non trovare spiacevoli sorprese addebitate sul proprio conto.

Ogni banca è obbligata a comunicare ogni anno ai propri clienti l’Indicatore sintetico di costo (Isc). Che cos’è? È l’informativa che un istituto di credito invia alla clientela e nella quale sono riassunti tutti i costi di gestione del conto corrente di un cliente-tipo, comprese tutte le commissioni che potrebbero essere addebitate sempre a un cliente-tipo nell’arco di un anno. Spese fissate e calcolate al netto degli interessi su eventuali scoperti di conto corrente, ossia saldi negativi (o cosiddetto “conto in rosso”).

È sempre consigliabile leggere con attenzione l’Isc per avere una panoramica delle spese bancarie che si sostengono nel corso dei 12 mesi, così come è altrettanto raccomandabile tenere presenti le eventuali modifiche contrattuali che potrebbero intercorrere durante l’anno.

Veniamo ora ai 5 errori da non commettere quando si vuole aprire un nuovo conto corrente:

  1. Fermarsi alla prima offerta o scegliere quella che a colpo d’occhio sembri la più vantaggiosa. Prima di scegliere una banca e aprire un nuovo conto corrente è consigliabile valutare più alternative e confrontarle tra loro. Come fare? Con l’aiuto di un comparatore come quello offerto da ConfrontaConti.it. È importante poi leggere il foglio informativo dei prodotti e servizi offerti dalla banca: dal conto corrente alla carta di credito, dal conto deposito abbinato al conto corrente alla carta prepagata. Così, si possono raccogliere una serie di informazioni utili per fare una scelta in linea con l’uso che si fa del conto corrente, del proprio stile di vita e di spesa, del proprio reddito e patrimonio, della propria età e professione.
  2. Non leggere con attenzione il contratto del conto corrente e le sue clausole potrebbe costare caro al proprio portafogli. È sempre utile e consigliato conoscere il canone annuale di tenuta del conto, così come se l’imposta di bollo sia a carico del cliente o della banca e sotto quale soglia l’istituto faccia scattare l’esenzione dal pagamento di essa. E ancora: conoscere le spese per il carnet d’assegni, il canone annuale per la carta di debito e di credito e gli eventuali costi di emissione, le commissioni per i prelievi di contanti da ATM della banca stessa o di un’altra banca, i costi per bonifici ordinari e istantanei in area SEPA ed extra SEPA, gli interessi passivi su eventuali scoperti di conto. Sono tutte informazioni presenti sul contratto, o sul foglio informativo allegato al contratto del conto corrente. Avere una visione d’insieme aiuta a conoscere a quanto ammontino le spese bancarie che si sostengono nel corso di un anno ed eventualmente a risparmiare.
  3. Non analizzare con precisione le promozioni offerte da una banca e messe in campo per attirare nuove clienti – cashback, sconti sul canone annuo, welcome gift e conti deposito con rendimenti vantaggiosi – potrebbe rivelarsi un boomerang. È meglio leggere e documentarsi su quanto durino e se ci siano vincoli e quali allo scadere dell’offerta.
  4. Trascurare il fattore sicurezza. In un periodo in cui gli attacchi informatici si stanno moltiplicando con frodi, sottrazioni di denaro e furti d’identità, è bene che la banca scelta metta a disposizione tutte le tecnologie utili per garantire servizi di home banking e mobile banking sicuri. Per esempio, meglio privilegiare una banca che offra un’autorizzazione a due fattori: prima l’inserimento di una password, poi di un codice inviato direttamente sul numero di cellulare registrato, oppure tramite servizio di securecall, con un codice da digitare sul telefono stesso. Ci sono, inoltre, banche che prevedono sistemi più all’avanguardia, basati sul riconoscimento biometrico per mezzo di impronta digitale, voce e volto.
  5. Non considerare se i servizi offerti dalla banca siano a pacchetto oppure a consumo. Nel primo caso, le spese relative al conto corrente non sono legate alla quantità di operazioni che si effettuano. Risultato? È possibile eseguire operazioni illimitate. Si tratta, pertanto, di un‘opzione consigliata a quei risparmiatori che fanno un utilizzo frequente del conto. Senza dimenticare però che ci può essere anche l’offerta “a pacchetto minimo” in cui sia previsto un numero prefissato di operazioni gratuite, ma, superata la soglia, le successive operazioni hanno un costo. A differenza dei servizi a pacchetto, con quelli a consumo, le spese di tenuta del conto corrente variano sulla base della quantità di operazioni effettuate: più se ne eseguono, più si spende.
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