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Cori razzisti a Verona, il capo ultras a Balotelli: “Non potrà mai essere del tutto italiano”

Non tende a placarsi la polemica che ha caratterizzato l’undicesima giornata di campionato di Serie A, ovvero quella legata ai presunti cori razzisti ricevuti da Mario Balotelli allo stadio Bentegodi nel corso del match tra Verona e Brescia. Insulti ai quali l’attaccante italiano ha reagito lanciando violentemente il pallone in curva e minacciando l’abbandono del campo. Gesto a cui è seguito uno stop della partita, deciso dal direttore di gara Maurizio Mariani, durato circa quattro minuti, durante i quali è stato dato un’avviso al pubblico da parte dello speaker.

A buttare altra benzina sul fuoco ci pensa Luca Castellini, capo della tifoseria dell’Hellas Verona, che nel corso di un’intervista rilasciata all’emittente Radio Cafè torna sulla vicenda e lo fa senza mezze misure: “Balotelli è italiano perché ha la cittadinanza italiana ma non potrà mai essere del tutto italiano“. Alla domanda se la tifoseria veronese sia razzista, il capo ultras ha affermato: “Ce l’abbiamo anche noi un negro in squadra, che ha segnato ieri, e tutta Verona gli ha battuto le mani”. “Ci sono problemi a dire la parola negro?Mi viene a prendere la Commissione Segre perché chiamo uno negro? Mi vengono a suonare il campanello?“.

cori razzisti balotelli

Nel corso di alcune interviste rilasciate ieri sia l’allenatore Ivan Juric, che il patron dell’Hellas, Maurizio Setti, avevano categoricamente escluso la possibilità che si trattasse di un episodio di razzismo. Il tecnico clivenze nel corso della conferenza stampa di fine gara aveva affermato: “Non ho paura a dirlo: oggi non c’era niente, nessun buu razzista. Tanti fischi e tanti sfottò contro un grande calciatore, ma proprio niente di razzista. Io ho sentito spesso ‘zingaro di merda’, tutta Italia va verso questa direzione, ma oggi non c’era proprio niente. Perché Balotelli ha reagito così? Chiedetelo a lui, io ho sentito solo sfottò di campo ma nient’altro. Ripeto, i cori razzisti mi fanno schifo e sono il primo a condannarli, ma oggi ho sentito solo grandi fischi verso un grande giocatore. Non parliamo di razzismo perché è una bugia. Non creiamo un caso dove non c’è.”

Dello stesso avviso il presidente Setti: “Il gesto di Balotelli ha più rilievo. Con un altro si sarebbe ripreso a giocare dopo un minuto. Allo stadio non abbiamo sentito nulla. Il razzismo tra i tifosi veronesi non esiste. Non possiamo gestire 20mila persone. Il nostro pubblico è ironico, non è razzista. Dobbiamo individuare i singoli. La soluzione è radiarli dal calcio”.

Mentre Balotelli, autore di uno splendido gol nel finale di gara, dal proprio profilo Instagram aveva dichiarato a caldo: “Grazie a tutti i colleghi in campo e non, per la solidarietà avuta nei miei confronti e a tutti i messaggi ricevuti da voi tifosi. Grazie di cuore, avete dimostrato di essere veri uomini, non come chi nega l’evidenza.” Sempre sullo stesso social, il giocatore, commentando un video della curva del Verona, aveva aggiunto: “Chi ha fatto il verso della scimmia si vergogni“.

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Ed è proprio con la rete di “Supermario” che termina questo articolo, un gesto tecnico che nella sua essenza rappresenta la vera bellezza di questo sport. La speranza è che si possa continuare a parlare di calcio, quello giocato, senza sconfinare in atti beceri che nulla hanno a che fare con questo splendido sport.

Carlo Saccomando

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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