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Coronavirus morto americano contagiato, stabile l’italiano le vittime salgono a 772

WUHAN. Un cittadino americano è morto a causa del coronavirus a Wuhan. Lo rende noto l’ambasciata. Si tratta della prima vittima statunitense da quando si è diffuso il virus. “Possiamo confermare che un cittadino americano di 60 anni, dichiarato positivo al coronavirus, è morto in un ospedale di Wuhan, in Cina, il 6 febbraio”, ha detto una portavoce dell’ambasciata statunitense a Pechino. “E’ in buone condizioni generali” il paziente italiano risultato positivo al virus. Lo si apprende dal bollettino medico dello Spallanzani. “Presenta lieve febbricola e lieve iperemia congiuntivale – prosegue lo Spallanzani – Il quadro clinico e quello radiologico polmonare sono negativi. Il paziente inizierà in giornata la terapia antivirale”. Negativi i test con tampone faringeo per la rilevazione del coronavirus effettuati finora sugli italiani che si trovano alla Cecchignola dopo essere rientrati da Wuhan, test che verranno ripetuti. Solo uno degli italiani è risultato ieri positivo. Secondo quanto si apprende, i test verranno ripetuti con cadenza regolare per tutto il periodo in cui i connazionali saranno in isolamento e sotto osservazione alla Cecchignola.”Anche se non si può escludere del tutto, ritengo molto improbabile che l’italiano risultato positivo al coronavirus possa avere trasmesso l’infezione a qualcun altro dei 55 italiani rientrati, come lui, dalla città cinese di Wuhan e tuttora in osservazione alla città militare della Cecchignola”.

Lo afferma il direttore del dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Gianni Rezza. Contatto telefonico questa mattina tra il ministro della Salute Roberto Speranza ed il ragazzo italiano risultato positivo al coronavirus e ricoverato all’Istituto Spallanzani. Il ministro ha telefonato al nostro connazionale per accertarsi delle sue condizioni attuali e per esprimere “vicinanza e sostegno”. Prima di essere imbarcati sull’aereo per Pratica di Mare, i 56 italiani in partenza da Wuhan il 2 febbraio scorso sono stati sottoposti al controllo della temperatura, come previsto dalle linee guida internazionali dell’Oms, ma non al tampone faringeo. Quest’ultimo esame è stato eseguito sui 56 non appena arrivati in Italia. In questo periodo di sorveglianza sanitaria, il controllo con il tampone per le 55 persone che si trovano alla Cecchignola (uno è ricoverato allo Spallanzani perchè positivo al virus 2019-nCoV) viene eseguito ogni 2-3 giorni.

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