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Covid, come cambia la mappa dei colori: l’Italia è quasi tutta gialla

Come già preannunciato venerdì, dopo la riunione in cabina di regia del governo e degli esperti del Comitato tecnico scientifico, l’Italia torna a tingersi in prevalenza di giallo. Lo si deve ai dati sull’andamento dell’epidemia che giorno dopo giorno tendono al miglioramento, anche se l’obiettivo principale nel Belpaese e in tutto il mondo è quello di debellare definitivamente il Covid.

Da oggi quasi tutte le Regioni del Paese sono in zona gialla a parte Valle d’Aosta, Sicilia e Sardegna (in zona arancione), territori in cui continueranno a restare chiusi bar e ristoranti (ma c’è la possibilità di effettuare il servizio di asporto fino alle 22), cinema e teatri.

Tra i dati più positivi del weekend c’è quello relativo ai decessi di ieri, che sono stati 139, il numero più basso da oltre 6 mesi: il 25 ottobre 2020 ne furono registrati 128. Nelle ultime 24 ore si è registrato un aumento del tasso di positività (dal 3% al 3,7%), con 8.292 contagiati. I ricoverati in terapia intensiva sono scesi a 2.192, 19 in meno di ieri. Nei reparti ordinari sono ricoverate 15.420 persone, in calo di 379 unità.

Weekend da dimenticare: troppi assembramenti nei luoghi della movida

Tra le circostanze da dimenticare invece spiccano quelle relative a pericolosi assembramenti nelle zone della movida. In alcuni casi, come sabato scorso a Milano, sfociate con aggressioni e lanci di bottiglie nei confronti delle forze dell’ordine scese in piazza per controllare il rispetto del distanziamento sociale, l’uso delle mascherine e il coprifuoco. Solo nella giornata di ieri il Viminale fa sapere che sono state sanzionate oltre 1500 persone per non aver rispettato le misure anti Covid.

Covid

Sale l’attesa per la riapertura dei centri sportivi e la ripartenza del settore del wedding

Questa settimana il Governo è atteso a un importante step che va dalle riaperture delle attività ancora ferme come il settore del wedding, quello dello sport che coinvolge a palestre, piscine e centri sportivi, l’apertura dei centri commerciali anche nei weekend e quella di bar e ristoranti al chiuso. Senza dimenticare che si dibatterà sulla possibilità di prolungare il coprifuoco fino alle 23 o alle 24, in maniera tale da permettere ad attività come quelle di ristorazione, fiere, sagre, cinema, musei, teatri e molte altre, di lavorare più di quanto siano costrette a fare oggi.

Sull’eventualità di prolungare il coprifuoco è intervenuto ieri a Domenica In il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, che ha predicato prudenza: “Probabilmente nelle prossime settimane anche il coprifuoco potrebbe essere spostato in avanti: non è una mia decisione, deve esserci una valutazione scientifica. I numeri potrebbero consentirlo tra 7-10-15 giorni, quando è stata varata la norma ci trovavamo nel pieno della terza ondata“.

Si studia un nuovo metodo per calcolare l’indice Rt

Inoltre al ministero della Salute si sta ragionando sulla possibilità di modificare il calcolo dell’indice Rt. Eventualità che potrebbe far ritornare alcune regioni in zona arancione nonostante il trend positivo su ricoveri e contagi. Nel dettaglio si tratterebbe di calcolare l’Rt sui ricoveri nei reparti di degenza Covid e nelle terapie intensive.

Dal ministero fanno sapere che sarebbe utile per due motivi: in primis perché con questo metodo i dati sarebbero più recenti e raccolti più rapidamente, in seconda battuta perché così si potrebbe valutare l’impatto della pandemia sui sistemi sanitari regionali, risentendo meno delle fluttuazioni determinate dal numero dei tamponi positivi.

Norbert Ciuccariello

Classe 1976, fondatore del quotidiano web nazionale il Valore Italiano e del quotidiano locale Torino Top News. Oltre a ricoprire l'incarico di editore e giornalista pubblicista è un imprenditore impegnato nel settore della moda e della contabilità.

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