• SANITA'

Covid, Fiaso: è No Vax un terzo dei ricoverati in terapia intensiva

Negli ultimi 7 giorni i ricoveri calano del 5%. Migliore: “Monitorare l’insorgenza di nuove varianti e proseguire con campagna vaccinale per la quarta dose”

Dopo quattro settimane consecutive di crescita diminuisce finalmente il numero di ricoverati Covid: nella rilevazione del 25 ottobre effettuata dagli ospedali sentinella aderenti alla rete Fiaso è stata rilevata una riduzione del 5%.

Secondo i dati acquisiti la diminuzione riguarda però solo i ricoverati “Con Covid”, ovvero quei pazienti trovati incidentalmente positivi al tampone pre-ricovero ma in ospedale per curare altre patologie, (- 14,4%) mentre i “Per Covid”, che hanno sviluppato sindromi respiratorie e polmonari, aumentano di 10 unità (+4,7%). Fiaso fa sapere che nonostante la dovuta precisazione l’andamento generale appare tendente al ribasso, anche se andrà osservato lo sviluppo nelle prossime settimane per poterne chiarirne l’esatta dinamica.

Nei reparti Covid ordinari si registra un calo del 6,8% , mentre nelle terapie intensive si trova una nuova oscillazione dei casi con un aumento di poche unità, della stessa misura della diminuzione osservata la scorsa settimana.

Il 90% dei pazienti ricoverati per Covid è “fragile”

Le proporzioni di non vaccinati sono in crescita sia nelle terapie intensive, pari al 33,3% , che nei reparti ordinari dove la quota di no vax è pari al 20%. La restante parte di ricoverati, invece, è vaccinata da oltre 6 mesi e sprovvista della quarta dose. Viene confermato, inoltre, il dato sui pazienti fragili: circa il 90% di coloro che hanno contratto il virus e si trovano in ospedale è affetto da altre patologie e avrebbe quindi, in quanto soggetto a rischio, dovuto proteggersi attraverso il vaccino. L’età media dei non vaccinati in rianimazione è pari a 77 anni.

Migliore: “Non è escluso l’arrivo di una nuova ondata. Fondamentale proseguire con la campagna vaccinale”

La situazione negli ospedali è di sostanziale stabilità, ma il pericolo di una nuova ondata non è escluso. Occorre mantenere alta l’attenzione e monitorare l’insorgenza e la diffusione di nuove varianti e nel frattempo proseguire con la campagna vaccinale per la quarta dose ad anziani, immunocompromessi e più in generale fragili con altre patologie, donne incinte – dichiara il presidente di Fiaso, Giovanni Migliore -. Attualmente, infatti, solo il 30% della platea di destinatari della seconda dose booster è protetto perché ha ricevuto la somministrazione della quarta dose o perché ha contratto l’infezione: si tratta di una percentuale ancora molto bassa“.

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