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Cuori imbalsamati: una pratica fra il XVI-XVII secolo

Un gruppo di archeologi ha recentemente scoperto una serie di cinque cuori umani imbalsamati, rimossi dai corpi e posti all’ interno di urne a forma di cuore, sepolti in convento Francese fra il XVI e il XVII secolo. Uno dei cuori apparteneva a un cavaliere, e fu seppellito con il corpo della moglie morta anni dopo il marito.

Anche se la pratica può sembrare raccapricciante, il cuore un tempo rappresentava un simbolo spirituale, e poteva finire molto lontano dal resto del corpo. Seppellire il cuore con un coniuge era infatti una pratica molto utilizzata durante quel periodo. I cinque cuori sono stati scoperti all’interno di un cimitero con circa 800 resti nel Convento dei Giacobini di Rennes.

Diversi scienziati hanno studiato i cuori con le strumentazioni più avanzate, e hanno raccontato la storia medica dei loro proprietari, anche grazie agli esami istologici. Quattro organi erano riusciti a conservarsi bene nonostante i quasi 500 anni di “sonno” nel terreno. Tre dei soggetti esaminati soffrivano di aterosclerosi, con un accumulo di placca nell’arteria coronarica. Uno dei cinque cuori apparteneva a una persona in perfetta salute mentre un altro non era conservato a sufficienza per trarre conclusioni attendibili sullo stato di salute del proprietario.

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Giuseppe Muri

Giornalista pubblicista dagli Anni Ottanta, si occupa di cronaca e di costume. Ha lavorato per un lungo periodo nelle redazioni di testate locali piemontesi. Appassionato di storia, ha svolto alcune inchieste legate a fatti importanti che hanno caratterizzato il Novecento italiano.

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