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Ddl Zan, oggi giornata cruciale in Senato tra emendamenti e dibattito

Alle ore 12 di oggi scade il temine per presentare gli emendamenti per modificare il testo del disegno di legge. La battaglia politica tra i diversi schieramenti entra nel vivo.

La battaglia politica sul ddl Zan entra nel vivo e si preannuncia uno scontro ‘senza esclusioni di colpi’: da un lato Pd, MoVimento 5 Stelle e LeU che premono per l’approvazione del testo così come è stato concepito e dall’altra Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia che sarebbero disposti ad approvare il disegno di legge solo dopo aver apportato delle modifiche sostanziali, soprattutto per quanto riguarda gli articolo 1, 4, e 7 del disegno di legge.

L’ago della bilancia potrebbe essere Italia Viva che attraverso il suo leader, Matteo Renzi, ha fatto sapere che non presenterà alcun emendamento ma che da settimane continua a lanciare appelli nei confronti di pentastellati e dem con la richiesta esplicita di arrivare ad un compromesso che possa accontentare la più larga maggioranza possibile, anche costo di cambiare il contenuto di alcuni articoli. Appelli caduti inesorabilmente nel vuoto, nonostante l’ex premier abbia sottolineato che la Lega dopo mesi di ostruzionismo sia finalmente disposta ad un dialogo.

Letta: “Salvini è un omofobo, non possiamo dialogare con lui”

Tra i più strenui oppositori del dialogo e del compromesso, o meglio di modificare un testo ritenuto perfetto così come è stato scritto, è il segretario del Pd Enrico Letta che si dice disponibile ad un confronto in Aula, ma non con Salvini etichettato come “omofobo” soprattutto per l’appoggio dimostrato in Europa nei confronti della legge Orban: “Non si può essere omofobi in Europa e poi voler dialogare con noi: è incompatibile“. Dal versante opposto il leader leghista è risoluto e ha le idee chiare: “Invece di cercare lo scontro Letta scelga il confronto e il dialogo, altrimenti la legge non verrà mai approvata“.

ddl Zan
Senato Palazzo Madama

Alle 12 termine ultimo per presentare gli emendamenti, alle 16:30 il dibattito in Aula

Oggi alle 12 scadrà il termine ultimo per presentare gli emendamenti per modificare il testo e c’è chi come il redivivo senatore Roberto Calderoli, quota Lega, ha annunciato di essere pronto a presentarne addirittura una cinquantina. Nonostante il dictat renziano sugli emendamenti anche un senatore di Iv-Psi, Roberto Nencini, presenterà degli emendamenti per modificare l’articolo 4 . Infine anche la capogruppo per le Autonomie Julia Unterberger è pronta a presentare alcuni emendamenti, nonostante ha dichiarato che avrebbe firmato il ddl Zan così com’è; ma un compromesso è necessario per permettere l’approvazione del disegno di legge.

Alle 16:30 tra i banchi di Palazzo Madama riprenderà il dibattito generale sul ddl Zan, ma anche in questo caso la strada sembra tutta in salita: Fratelli d’Italia ad esempio ha deciso di iscrivere a parlare tutti i suoi 20 senatori, una mossa che sa marcatamente di ostruzionismo. Ma il tempo è tiranno perché mancano solo tre settimane scarse alla pausa estiva, che equivalgono a circa nove giorni di lavoro in Aula, e in questi tempi sembra impossibile arrivare all’approvazione considerando anche che il Senato deve convertire in legge tre decreti.

Inoltre si è aggiunta la proposta, pervenuta anche in questo caso da Fratelli d’Italia, di non passare all’esame degli articoli. L’ipotesi è che venga presentata o dopo la discussione generale o eventualmente dopo la pausa estiva. E se dovesse riscuotere l’approvazione della maggioranza la legge Zan sarebbe affossata definitivamente.

In cosa consistono gli articolo 1,4 e 7 di cui tanto di parla?

Nell’articolo 1 del ddl Zan si stabilisce che:

  • per ‘sesso‘ si intende il sesso biologico o anagrafico;
  • per ‘genere‘ si intende qualunque manifestazione esteriore di una persona che sia conforme o contrastante con le aspettative sociali connesse al sesso;
  • per ‘orientamento sessuale‘ si intende l’attrazione sessuale o affettiva nei confronti di persone di sesso opposto, dello stesso sesso, o di entrambi i sessi;
  • per ‘identità di genere‘ si intende l’identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso, indipendentemente dall’aver concluso un percorso di transizione.

L’articolo 4 è una clausola di salvaguardia denominata “Pluralismo delle idee e libertà delle scelte”. Il ddl precisa che ai fini della presente legge: “Sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti”.

L’articolo 7 istituisce la “Giornata nazionale contro l’omotransfobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia” per il 17 maggio, al fine di promuovere la cultura del rispetto e dell’inclusione nonché di contra­stare i pregiudizi, le discriminazioni e le violenze motivati dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, in attuazione dei princìpi di eguaglianza e di pari dignità so­ciale sanciti dalla Costituzione. La Giornata non determinerà né riduzioni nell’orario di lavoro e non sarà considerata come una festività. In occasione della celebrazione di questa Giornata verranno organizzate cerimonie, incontri e altre iniziative a livello pubblico, comprese scuole e uffici pubblici.

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Norbert Ciuccariello

Classe 1976, fondatore del quotidiano web nazionale il Valore Italiano e del quotidiano locale Torino Top News. Oltre a ricoprire l'incarico di editore e giornalista pubblicista è un imprenditore impegnato nel settore della moda e della contabilità.

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