• DAL MONDO

Dopo le dimissioni di Delevoye, la Francia protesta a “luci spente”

Verrebbe proprio da pensare che in Francia non scherzano. D’altronde lo hanno dimostrato da mesi che fanno sul serio, e, a ulteriore dimostrazione, nel 13esimo giorno di proteste contro la riforma delle pensioni, oltre ai trasporti bloccati, 90mila case sono rimaste senza luce a causa di azioni volontarie commesse da esponenti del sindacato Cgt nella rete elettrica di Lione, e della regione della Gironda (Rte). Dopo le dimissioni di “Monsieur pensioni”, Jean-Paul Delevoye, che si difende parlando di violenti attacchi e falsità verso di lui, il sindacato non si arrende in vista di una possibile apertura di un tavolo cruciale, anche se Laurent Berger, il leader del sindacato riformista Cfdt, si dice contrario allo sciopero a oltranza durante le feste. A questo proposito il 55% degli intervistati in un sondaggio definisce “inaccettabile” che si blocchi il Paese durante le festività di fine anno. La settimana scorsa si era parlato di un tavolo con i sindacati, invitati ieri dal premier Edouard Philippe, ma nulla di tutto ciò è avvenuto.

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