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E’ romano il primo liceo al mondo contro violenza e bullismo

ROMA. Gli studenti di un liceo giureranno contro ogni forma di violenza, discriminazione, crudeltà omofobia e bullismo. La notizia è stata data ufficialmente stamane dalla direzione del classico Pilo Albertelli, una struttura che è custode di oltre 130 anni di storia capitolina. Utopie giovanili? Forse, ma è bello che i giovani sognino. Così, l’11 gennaio la scuola romana entrerà (anche se solo simbolicamente) nel guinness dei primati, in quanto sarà il primo liceo al mondo a dichiararsi in modo manifesto e palese contro ogni forma di violenza. Un gesto che suggellerà, attraverso un autentico patto di fedeltà a principi e valori di solidarietà, la fine per sempre di un’epoca, quella appunto della violenza.

In virtù del raggiungimento dell’antico sogno umano di una civiltà ideale, gli alunni, durante la IV notte nazionale del liceo classico, giureranno di non usare mai violenza nel corso della propria vita, e di impegnarsi a rendere la propria esistenza e quella di chiunque li circondi, migliore.

Il giuramento – che avverrà durante la IV notte nazionale del liceo classico – rappresenterà una sorta di performance artistica, un evento scritto dell’autrice Marina Rapone, attiva contro la violenza sulle donne. Sarà preceduto da un estemporaneo percorso tra quadri viventi in cui l’autrice trasforma la scuola, dove studiarono tra l’altro lo scienziato Enrico Fermi, premio Nobel per la fisica nel 1938, gli scrittori Carlo Cassola e Ugo Ojetti, lo storico della letteratura Carlo Salinari, l’economista Massimo D’Antona, il regista cinematografico Ettore Scola, in un autentico museo ed ogni classe in un quadro tra emozioni, sogni, angosce e speranze del mondo degli adolescenti.

Se fosse ancora vivo, sicuramente sarebbe fiero di questa scelta Pilo Albertelli, cui è stata intitolata la scuola. L’insegnante di storia e filosofia del liceo Umberto I fu una delle vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine del 24 marzo 1944. In suo ricordo e per preservare la memoria di un evento drammatico, significativo però per la rinascita morale della Repubblica Italiana, alcuni anni dopo il liceo venne a lui intitolata.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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