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Edoardo Pesce sarà Alberto Sordi nel film Rai “Alberto”

ROMA. Il 15 giugno 1920, quasi 100 anni fa, nasceva Alberto Sordi, l’Albertone nazionale, tra i più importanti attori del cinema italiano con circa 200 film, uno dei più grandi interpreti della commedia all’italiana, e tra i massimi esponenti della romanità cinematografica insieme con Aldo Fabrizi e Anna Magnani. «In occasione dell’anniversario della sua nascita ho preso la mia moto e sono andato al cimitero del Verano. Dopo aver parcheggiato, ho cominciato a cercare la tomba dove sapevo che era sepolto Alberto Sordi, avevo fatto una ricerca su internet, avevo portato con me dei fiori, e l’ho trovata», ha dichiarato, durante una pausa delle riprese a Roma Edoardo Pesce, sul set a Valle Giulia di “Alberto”. Il film per la televisione è prodotto da Sergio Giussani per Ocean Productions, e racconterà la vita di Sordi dal 1937 al ’54, in onda su Rai1 per la regia di Luca Manfredi. «Signor Sordi non mi faccia fare brutte figure, lei che nella sua carriera non le ha mai fatte ed è amatissimo ancora a distanza di tanti anni», ha chiesto Pesce a Sordi davanti alla tomba. Si tratta di una nuova importante interpretazione per Edoardo Pesce, calato di recente nelle vesti di Franco Califano per il biopic “Io Sono Mia” con Serena Rossi.

Alberto Sordi nella scena del "Maccarone" nel film "Un americano a Roma"
Alberto Sordi nella scena del “Maccarone” nel film “Un americano a Roma”

Il regista Manfredi ha commentato: «Cerchiamo di dare al pubblico un Sordi riconoscibile, senza fare la macchietta, svelando il suo lato privato. Molti amici di mio figlio, che ha diciotto anni, non sanno chi fosse mio padre, o lo conoscono poco. Era bello e doveroso rendere omaggio a un grande artista. Come è stato nel caso di “In arte Nino” con Elio Germano perfetto nel ruolo di papà, anche in questo film abbiamo trovato l’interprete perfetto. Edoardo è diventato Sordi, con le sue fragilità e i suoi complessi». Da parte sua Edoardo Pesce ammette di non aver avuto la fortuna di conoscere Alberto Sordi, e, per interpretarlo, si è fatto guidare dalla pancia: «Riconosco una certa romanità – ha ammesso -, le espressioni che ho sempre sentito in casa, è il modo di parlare dei miei nonni». Scritto da Manfredi con Dido Castelli, la storia del film Alberto inizia quando Sordi viene espulso dall’Accademia di recitazione dei Filodrammatici a Milano, e termina col trionfo di “Un americano a Roma” di Steno, con la scena autentica di “Maccarone m’hai provocato e io te distruggo” visibile nei titoli di coda.

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