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Erdogan minaccia l’Ue: milioni di profughi siriani verso l’Europa

Da quando abbiamo aperto i nostri confini, il numero di migranti diretti in Europa è di centinaia di migliaia. Presto sarà nell’ordine di milioni“. Queste le parole del presidente turco Recep Tayyip Erdogan in un discorso a membri del suo Akp ad Ankara.

Il ricatto da parte del presidente turco è avvenuto dopo l’uccisione, nella scorsa settimana, di 34 soldati turchi al confine tra Siria e Turchia. Erdogan manifestando il proprio dissenso per il mancato appoggio da parte delle altre nazioni europee, ha deciso di aprire le frontiere e lasciar passare le centinaia di migliaia di profughi siriani verso l’Europa.

Ieri è giunta la triste notizia che un bambino è morto durante il tentativo di sbarco di un gruppo di migranti a Mitilini (isola di Lesbo, Grecia). Secondo il sito Cnn.gr, il barcone, partito dalla vicina costa turca, si è ribaltato quando è stato avvicinato da un’unità della Guardia costiera greca. Secondo quest’ultima, 46 persone sono state salvate, mentre il cadavere del bambino è stato rinvenuto poco dopo. Nella notte 5 barche sono giunte sull’isola, due sono arrivate a Chios e altre due a Samos.

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Grecia in stato di massima allerta di fronte al flusso di migranti dalla Turchia

Il nostro consiglio di sicurezza nazionale ha deciso di innalzare a massimo il livello di protezione alle frontiere“, ha detto il premier Kyriakos Mitsotakis al termine di una riunione di governo. Atene ha quindi deciso di rafforzare le pattuglie alle frontiere marittime e terrestri e di sospendere le richieste di asilo per coloro che entreranno illegalmente nel Paese, ha aggiunto il portavoce del governo Stelios Petsas.

L’Ue alla ricerca di una soluzione in tempi rapidi

L’Europa prova a trovare una soluzione per cercare di arginare l’assalto dei migranti alle sue frontiere esterne e per disinnescare la bomba del conflitto tra Turchia e Siria. Un impresa complicata viste anche le dichiarazioni rilasciate ieri da Erdogan nelle quali affermava di aver rifiutato un miliardo di euro di aiuti aggiuntivi che gli sarebbero stati offerti da parte dell’Ue per bloccare i flussi migratori e ha accusato la Grecia di aver ucciso due migranti al suo confine e di averne ferito uno gravemente, senza circostanziare le sue affermazioni.

Erdogan chiede all’Ue di mantenere gli accordi stipulati nel 2016, quando gli allora 28 promisero 6 miliardi di euro di aiuti ad Ankara per finanziare l’accoglienza non solo dei siriani, ma anche di afghani, iracheni e di altre etnie in fuga dalla fame e dalle guerre. In tutto 3,6 milioni di persone ‘ospitate’ sul territorio turco.

Nonostante le richieste economiche il presidente turco, a capo di un Paese membro della Nato, continua a combattere in Siria, nell’area di Iblid, contro un nemico alleato della Russia. L’obiettivo del governo russo è quello di affermare la propria supremazia militare e di vendicare i soldati morti in un attacco subito nei giorni scorsi.

Nei prossimi giorni i ministri degli Esteri dell’Ue proveranno a fare del loro meglio in occasione della riunione straordinaria del Consiglio convocata dall’Alto rappresentante Josep Borrell.

Notizie dalle aree di confine tra Grecia e Turchia

Secondo l’Organizzazione mondiale per le migrazioni (Oim), sono oltre 13000, tra cui donne e bambini, i profughi costretti a vivere in condizioni disumane. Atene ha fatto sapere che nelle ultime 24 ore ha respinto circa 10 mila migranti che cercavano di passare il confine illegalmente. Altri 2000 si sarebbero concentrati nei pressi del varco di Pazarkule, mentre alcune centinaia, a bordo di gommoni, sono sbarcati sull’isola greca di Lesbo.

Dall’altro il presidente turco, a capo di un Paese membro della Nato, continua a combattere in Siria, nell’area di Iblid, contro un nemico che gode del pieno appoggio, non solo politico, di Mosca. Deciso più che mai ad affermare la sua forza e a vendicare i suoi soldati morti nei giorni scorsi in un attacco del regime. Come avvenuto oggi con il lancio di una nuova offensiva in territorio siriano.

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