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Europee, prosegue la campagna per scongiurare l’astensionismo

ROMA. Dati alla mano, lo spettro dell’astensionismo sul nuovo appuntamento con le urne del 26 maggio per rinnovare il Parlamento europeo è quantomai presente. Ad allarmare è l’andamento generalizzato di tutti i Paesi. Nel 2014 si è registrata la più bassa affluenza di sempre. Un calo endemico al quale Bruxelles vuole porre rimedio. E per farlo sin dallo scorso febbraio ha addirittura lanciato una campagna ad hoc: #Stavolta voto, un hashtag che diffonde spot che invitano a votare, oltre ad informazioni su quello che l’Europa ha fatto per i cittadini nell’ultima legislatura. Certo, ad osservare i dati dell’affluenza dal 1979, data in cui si elesse il primo Parlamento Ue, il rischio che anche questa tornata elettorale segua il trend è piuttosto alto.

Il declino, fin dalla prima elezione, è stato costante: dal 62% del 1979, al 42,61% del 2014, non c’è stato un anno in cui gli elettori siano aumentati. Soltanto nei Paesi dove il voto è obbligatorio, come Belgio e Lussemburgo, gli elettori effettivi hanno sfiorato il 90% nel 2014, anno in cui slovacchi, cechi, polacchi, sloveni, ungheresi, croati, lettoni, rumeni e portoghesi non sono riusciti a portare alle urne nemmeno il 30% di cittadini. Lo scarso interesse per il voto, destinato ad influenzarne l’esito, è spiegato da un recente Eurobarometro secondo cui la maggior parte degli europei considera molto basso il suo impatto sulla legislazione europea, nonostante questa abbia invece una ricaduta molto ampia sulle loro vite.

Con #StavoltaVoto, le massime istituzioni europee hanno deciso di puntare sui giovani chiedendo loro di trasformarsi in attivisti del voto. L’obiettivo di ognuno di questi volontari è quello di reclutare più persone possibile che si impegnino a recarsi alle urne a maggio in un suffragio chiave per il futuro dell’Unione europea. Chiunque può attivarsi in prima persona per promuovere la partecipazione al voto all’interno della propria cerchia di amici, parenti o conoscenti, con qualsiasi mezzo e strumento ritenuto idoneo: pubblicando post, foto o video sui social network, o condividendo il link personale di adesione tra i propri contatti. Oltre alle azioni online, però, la campagna europea vuole incentivare anche le attività offline, per cui i partecipanti sono invitati a organizzare incontri su temi pertinenti e a seguire le attività istituzionali organizzate sul territorio nazionale, regionale o provinciale.

L’attività di sensibilizzazione e mobilitazione si rivolge prevalentemente ai cittadini più giovani, e proprio per questo si è voluta sottolineare l’importanza del gesto del voto, inteso come espressione primaria dell’azione democratica auspicabile ed esercitabile da parte di ogni cittadino.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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