• CRONACHE

Fu assassinato davanti al figlioletto, il killer gli sparò alle spalle

 VIBO VALENTIA. Fu ucciso mentre camminava tenendo per mano il figlio di sei anni da una persona che insieme ad un complice gli arrivò alle spalle e sparò incurante della presenza del bimbo, il quale si salvò perché non venne colpito. Adesso, i carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia, al termine di indagini coordinate dalla Dda di Catanzaro, hanno arrestato il presunto autore dell’omicidio di Carmelo Polito, ucciso il primo marzo 2011 a San Gregorio d’Ippona. Si tratta di Francesco Pannace (32), già detenuto perché coinvolto in un altro delitto. Le fasi dell’omicidio di Polito sono state impresse in un video scioccante.

Nel video si vedono i due sicari che arrivano correndo alle spalle della vittima e uno di loro che, giunto a pochi centimetri da Polito, che tiene per mano il bambino, gli spara alla schiena. Quando l’uomo cade a terra, lo sparatore si avvicina e gli dà quello che sembra essere il colpo di grazia. Il tutto davanti agli occhi del piccolo che assiste a pochi centimetri di distanza. Ad incastrare Pannace è stata in particolare un’intercettazione  ambientale captata dai militari dell’Arma nell’auto intestata a Rosario Fiarè, ritenuto esponente di spicco dell’articolazione di ‘ndrangheta di San Gregorio. Francesco Pannace era infatti l’autista del boss e l’effettivo utilizzatore dell’auto. Qualche mese dopo l’omicidio di Polito, conversando in auto con un  giovane del posto si faceva sfuggire una frase emblematica per le indagini: “Ma hai saputo che mi hanno fottuto no?… perché ho ammazzato questo figlio di…”. All’affermazione di Pannace, il suo  interlocutore chiedeva: “Chi Polito ?” e lui rispondeva: “Era pazzo! E così via… per te, per me e per gli  altri”.  Un’altra conversazione indicava al cugino il luogo in cui aveva nascosto il passamontagna; “Vedi sotto quell’eternit appena scendi?  Là sotto c’è un passamontagna”, poi recuperato dai carabinieri. Polito è stato ucciso in quanto considerata persona aggressiva e prepotente “solita ad andare  in giro a chiedere soldi o a prendersi le cose senza pagare il prezzo”. Annoverava diversi precedenti penali  per furto, rapina, omicidio e tentato omicidio. Un atteggiamento che avrebbe creato malcontento tra gli  abitanti del paese che vivevano con il terrore. Tra l’altro, Polito era appena uscito dal carcere psichiatrico di  Barcellona Pozzo di Gotto dove era stato detenuto. Sarebbe stato quindi “giustiziato” in pieno giorno per  uno schiaffo inflitto due anni prima allo zio del presunto killer e anche per dei “buffetti sulla guancia”, a  mo’ di richiamo dati a Rosario Fiorillo in carcere, come riferito agli inquirenti dal collaboratore di giustizia Raffaele Moscato.  Il Giudice ha dunque disposto la misura della custodia cautelare in carcere per il 32enne di San Gregorio  d’Ippona accogliendo le risultanze dei Sostituti Procuratore Dda Andrea Mancuso e Ciro Luca Lotoro, rispettivamente della Dda e della Precursore di Vibo.

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