• DAL MONDO

Hong Kong diventa un “caso diplomatico” fra Canada e Cina

TORONTO. Il Canada e la Cina stanno vivendo una profonda e complessa crisi diplomatica che inizia con l’arresto di un vertice di Huawei, su richiesta statunitense, e sta mettendo a rischio la sicurezza e le vite di alcuni cittadini canadesi sul territorio cinese. Le presunte ritorsioni di Pechino, l’intervento USA e le accuse di ingenuità e incompetenza rivolte al presidente canadese, Justin Trudeau.  L’ambasciata cinese a Ottawa ha avvertito ieri il Canada di smettere di intromettersi negli affari di Hong Kong, affermando che “la parte canadese dovrebbe essere cauta con le sue parole e le sue azioni”.  

Il Canada e l’Ue hanno rilasciato infatti sabato una dichiarazione congiunta affermando che il diritto di assembramento pacifico è sancito dalla legge basilare di Hong Kong.   L’ambasciata cinese Ottawa afferma che “le persone a Hong Kong godono di diritti democratici senza precedenti e di una vasta gamma di libertà raramente viste nel mondo”. Aggiungendo che se il Canada vuole esprimere una posizione dovrebbe “condannare chiaramente le attività criminali violente”. Ma le tensioni Cina-Canada hanno un precedente ben preciso che risale a qualche mese fa per il blocco di importazioni in Cina di carni suine e bovine disposto dalle autorità di Pechino di cui ha dato notizia l’associazione di categoria dei produttori di carni canadesi (Canadian Meat Council) informando che il governo di Ottawa ha chiesto spiegazioni del provvedimento che si baserebbe sulla falsificazione riscontrata dalle autorità cinesi su un certificato di esportazione relativo alle carni suine e che quindi non avrebbe ragione per lo stop al commercio di quelle bovine.

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