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I brand dell’auto cercano 5.000 meccanici, ma non li trovano

ROMA. AAA meccanici cercansi. Chi cerca trova? Neppure per sogno. Già, perché nei prossimi cinque anni in Italia serviranno circa cinquemila meccanici automobilistici, ma le aziende del settore non riescono proprio a trovarli. A svelarlo è Franco Fenoglio, presidente ItalScania e Unrae (Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri) che spiega come “nei prossimi cinque anni serviranno cinquemila meccanici automobilistici in Italia, ma le aziende non riescono a trovarli”.

Non si può certo dire che il settore non goda di buona salute nel nostro Paese. Le imprese attive sono oltre 83 mila nell’autoriparazione, che diventano quasi 118 mila se si considera l’intero comparto della rete di assistenza, in aumento dello 0,3% dallo scorso anno, con trend costante. Eppure, nonostante i numeri incoraggianti in un momento storico di grande disoccupazione giovanile, le aziende faticano a trovare giovane personale da assumere.

“Nella nostra società si pensa spesso al meccanico come a un lavoro ‘sporco’ o poco nobile – sottolinea sempre Fenoglio -. Sono gli stessi genitori dei ragazzi che vogliono vederli dottori, avvocati o amministratori delegati, ritenendo meno dignitoso il nostro mestiere. Eppure queste persone non si rendono conto che ormai si lavora in Officine 4.0, con degli strumenti elettronici e dei sistemi di diagnostica tecnologicamente avanzatissimi. Non cerchiamo semplice manovalanza, ma giovani operai scolarizzati e specializzati, ragazzi e ragazze che sappiano in futuro interagire con i più sofisticati sistemi dei veicoli, visto che ora si pensa anche alla guida autonoma”.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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