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I nuovi telefonini pieghevoli arrivano a breve sui mercati

Sembrano passati secoli non diciamo dai telefoni fissi a rotella, ma dalle prime generazioni dei modelli portatili. Una corsa al progresso che pare inarrestabile, sempre verso nuove frontiere anche quando ormai pare detto tutto quello che c’era da dire, da inventare. Ed infatti, una nuova generazione di telefono portatile si affaccerà ai mercati nell’anno nuovo. E si può già prevedere facilmente che sarà un successo strabiliante. I nuovi modelli si piegheranno come un libro, avranno un piccolo foro nel display e supporteranno le nuove reti cellulari di quinta generazione (5G): sono queste le caratteristiche attese sugli smartphone del 2019, pronti a rinnovarsi nel tentativo di rilanciare le vendite.


L’innovazione più evidente è la flessibilità del display che consentirà ai telefoni di piegarsi. Dopo le anticipazioni del 2018, l’anno prossimo si aspettano sugli scaffali i dispositivi dei due big che si contendono il mercato: Samsung e Huawei, rispettivamente prima e seconda azienda del settore, ma con la cinese che nel 2019 punta a superare la coreana. Samsung e Huawei lanceranno smartphone compatibili con le nuove e velocissime reti 5G, così come altri costruttori come LG, HTC e OnePlus, mentre Apple potrebbe aspettare il 2020, quando la tecnologia sarà più diffusa, per lanciare un iPhone 5G. 

Ultima novità sarà lo schermo forato in corrispondenza della fotocamera frontale del telefono. Per vederla basterà attendere fino a fine gennaio, quando a Parigi Huawei svelerà l’Honor View 20 con fotocamera posteriore da 48 megapixel. A febbraio sarà la volta del Mobile World Congress di Barcellona e di Samsung col suo Galaxy S10. Il top di gamma compie dieci anni ed è atteso in tre versioni con sensore di impronte integrato, riconoscimento 3D del volto e display Infinity-O forato. A marzo toccherà al P30 di Huawei, che nella versione Pro dovrebbe montare quattro fotocamere tra cui uno zoom ottico 10X.

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Giuseppe Muri

Giornalista pubblicista dagli Anni Ottanta, si occupa di cronaca e di costume. Ha lavorato per un lungo periodo nelle redazioni di testate locali piemontesi. Appassionato di storia, ha svolto alcune inchieste legate a fatti importanti che hanno caratterizzato il Novecento italiano.

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