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I ricordi di casa Balla nelle opere delle figlie del pittore futurista

ROMA. “Elica Balla, l’arte in tempo di guerra”, curata da Bianca Cimiotta Lami e Simone Aleandri, è la mostra sulla vita e l’attività artistica della famiglia Balla, attraverso dipinti, testimonianze, e scritti della figlia più piccola del pittore, Elica. Esposta alla “Casa della Memoria e della Storia” di Roma fino al 16 maggio prossimo, ripercorre gli anni della guerra sia con le immagini, sia con la documentazione letteraria. Elica narra episodi risalenti al tempo dell’occupazione nazista a Roma, come quello del 23 marzo 1944, quando la giovane artista si trovava a pochi isolati di distanza da via Rasella, dove esplose la bomba che colpì il convoglio delle forze di occupazione tedesche. Un altro episodio riguarda l’arresto avvenuto insieme con il padre e la sorella Luce mentre dipingevano all’aperto, perché scambiati per spie.

Luce Balla, coprifuoco
Luce Balla, coprifuoco

Negli anni della guerra le due figlie di Balla si dedicarono a un costante lavoro di ritratti ed autoritratti. A queste opere è stato riservato uno spazio speciale, in cui si trovano lo scrittoio e la piccola sedia usati dalle sorelle. Inoltre, in mostra sarà visibile un quadro misterioso sul retro del quale emerge una pittura coperta da uno strato di vernice rossa con firma e datazione dell’opera di Elica dipinta sul lato opposto. Il quadro raffigura un uomo mentre scrive a macchina: su quest’opera sarà illustrato il lavoro scientifico che ne ha permesso la scoperta e la rimozione della pellicola pittorica. L’iniziativa, a cura della Federazione Italiana Associazioni Partigiane, è promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale – Dipartimento Attività Culturali, in collaborazione con Zètema Progetto Cultura, e Aleandri Arte Moderna.

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