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Il 20 febbraio si celebrerà la prima Giornata nazionale dei Camici Bianchi

L’incipit dell’articolo 3 del Codice di Deontologia medica recita: “Doveri del medico sono la tutela della vita, della salute psico-fisica, il trattamento del dolore e il sollievo della sofferenza, nel rispetto della libertà e della dignità della persona”. Questa frase, densa di valore e significato, è stata incisa sulla targa in memoria dei 323 medici e odontoiatri caduti per il Covid-19 che sarà inaugurata sabato 20 febbraio per celebrare la prima storica Giornata nazionale del Personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato.

La targa, che verrà affissa nella sede della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo), in Via Ferdinando di Savoia 1 a Roma sarà svelata dal Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, alla presenza del Presidente della Camera , Roberto Fico, del Ministro della Salute, Roberto Speranza, del Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, monsignor Vincenzo Paglia, del Presidente della Fnomceo, Filippo Anelli e di un picchetto d’onore dell’Esercito italiano.

La cerimonia, che inizierà alle 10 con il disvelamento e la benedizione della targa, e che si svolgerà nel rispetto della normativa anti-Covid, sarà condotta da Livia Azzariti, medico e giornalista. Dopo gli interventi delle Istituzioni, vedrà un intermezzo artistico con letture di Enrico Lo Verso e performance del tenore Francesco Zingariello, accompagnato da un quartetto d’archi (Monica Canfora, violino, Chiara Tofani, violino, Nico Ciricugno, viola, Clemente Zingariello, violoncello). Sarà possibile seguirla in diretta streaming sul Portale Fnomceo.

L’istituzione della Giornata nazionale dei Camici Bianchi nasce da una proposta dal regista turco Özpetek

Proposta dal regista Ferzan Özpetek, e dal paroliere Mogol, che saranno presenti all’evento, e istituita dal Parlamento con una legge approvata – su input del Presidente del Senato Elisabetta Casellati – in via definitiva e all’unanimità, lo scorso 4 novembre, da parte della Commissione Affari Costituzionali del Senato, riunita in sede deliberante, la Giornata è pensata come un “momento per onorare il lavoro, l’impegno, la professionalità e il sacrificio del personale medico, sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato nel corso della pandemia da Coronavirus nell’anno 2020″.

Numerose le iniziative a livello locale, messe in campo dagli Ordini territoriali dei Medici. In parallelo alla cerimonia di Roma, in particolare, si svolgerà un’analoga celebrazione a Codogno, presso l’Ospedale civico, dove, proprio il 20 febbraio del 2020, fu individuato il “paziente 1”. Sarà scoperta una seconda targa, offerta dalla Fnomceo e dal Comitato Permanente dei Medici Europei (CPME), in memoria di tutti gli operatori sanitari d’Europa.

Nel corso dell’evento sono previsti collegamenti con Codogno e con Berlino: faranno arrivare il loro messaggio, rispettivamente, il Presidente della Federazione degli Ordini dei Medici della Lombardia, Gianluigi Spata, e il Presidente del CPME, Frank Ulrich Montgomery. Infine, dalla sede dell’Enpam, il Presidente della Fondazione, Alberto Oliveti, presenterà la stele elettronica che proietterà, all’ingresso della nuova area museale, i nomi dei medici e odontoiatri scomparsi.

Il presidente Fnomceo, Filippo Anelli: “Importante riflettere sull’importanza della professione medica”

Le parole del nostro Codice deontologico, del nostro Giuramento, sono state scelte una a una, con cura e ponderazione, per rappresentare, in maniera pregnante, i nostri valori etici: i precetti che, come medici, ci autoimponiamo per regolare e indirizzare l’esercizio della Professione – afferma il Presidente della Fnomceo, Filippo Anelli -. È durante la pandemia di Covid, però, che tali parole hanno preso vita, si sono incarnate in tutti i nostri colleghi che hanno compiuto, in silenzio e lontano dai clamori, il loro dovere di tutelare la salute, sino all’estremo sacrificio. Sono, ad oggi, 323 i medici e gli odontoiatri che hanno perso la vita, contagiati dal Covid”.

È doveroso, per noi, ricordare il loro sacrificio proprio attraverso le parole del Codice; è importante che i nostri concittadini, almeno una volta l’anno, si fermino a riflettere sull’importanza della professione medica e delle professioni sanitarie, quali garanti dei diritti e fautrici della ‘democrazia del bene – conclude il Presidente Fnomceo -. È significativo che le Istituzioni, dopo aver fortemente voluto la Giornata, siano insieme a noi a celebrarla, come segno tangibile di gratitudine e di vicinanza: anche noi siamo grati a loro per condividere il peso e l’onore della memoria. Memoria che richiama tutti noi al dovere di garantire la sicurezza dei nostri operatori, diritto innegabile di ogni lavoratore e presupposto, per quanto riguarda la sanità, della sicurezza delle cure”.

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