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Il Giapponismo, la moda europea che rivive in una mostra

ROVIGO. Qualcosa di nuovo e particolare si potrà osservare dal 28 settembre prossimo a Palazzo Roverella. La mostra “Giapponismo, Venti d’Oriente nell’arte europea. 1860 – 1915”, curata da Francesco Parisi, illustrerà al pubblico una moda che condizionò la scena per più di mezzo secolo all’epoca. L’arte occidentale della seconda metà dell’Ottocento, infatti, aveva bisogno di una scossa per scoprire strade e stimoli espressivi nuovi, e la trovò volgendo l’attenzione all’Oriente. Ad accendere la miccia fu il trattato tra Stati Uniti e Giappone, firmato nel 1858, che aprì agli scambi commerciali. Nel 1862 la Fiera mondiale di Londra ospitò il debutto ufficiale della produzione artistica proveniente dal Sol Levante. In esposizione a Rovigo si troveranno, quindi, 250 opere, tra incisioni, dipinti, ceramiche, bronzi, libri, manifesti, scelte tra quelle che giungendo dal Giappone furono al centro di passioni e studi in Europa, accanto ai lavori degli artisti che subirono gli effetti di questi reperti.

La mostra “Giapponismo, Venti d’Oriente nell’arte europea. 1860 – 1915” a Palazzo Rovella

Nel 1853, dopo due secoli di isolamento, il Giappone riapre le sue porte e torna ad avere rapporti diplomatici e commerciali con il resto del mondo. Per gli artisti europei, è come aprire un vaso di Pandora fino a quel momento sigillato e inaccessibile che, invece di portare sciagure, rivela ai loro occhi un inestimabile patrimonio artistico e culturale da ammirare, studiare, imitare, e dal quale soprattutto, trarre ispirazione. Percepito come misterioso e diverso, l’innamoramento per il Giappone è stato immediato, e ha dato vita a una vera e propria moda capace di influenzare i più svariati settori dell’arte e della cultura occidentali, prendendo il nome di “Japonisme”.

Simona Cocola

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Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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