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Il lavoro del futuro? Quello a difesa dell’ambiente

ROMA. Entro il 2023 l’economia green creerà circa 500mila nuovi posti di lavoro in Italia, con un valore che già oggi è pari al 2,4% del Pil. I dati, presentati questa mattina a Roma durante il meeting “Smart & green, l’economia che genera futuro”, si basano sul nuovo focus Censis Confcooperative. Si stima infatti che, da oggi al 2023, ogni cinque nuovi posti di lavoro creati dalle imprese attive in Italia, uno sarà generato da aziende eco-sostenibili, superando di oltre il 50% il settore del digitale, e del 30% le imprese della filiera salute e benessere. L’occupazione in ambito eco-sostenibile, secondo il Fondo monetario internazionale e il Sistema informativo excelsior, potrebbe coprire una quota del 18,9% del totale nei prossimi quattro anni.

Secondo quanto si apprende, il passaggio a un’economia pulita sta modificando l’occupazione nei Paesi avanzati e in quelli emergenti, dal momento che la necessità di competenze green e l’adozione di tecnologie nuove nel campo della sostenibilità stanno accompagnando la generale riconversione dei modi di produrre e l’orientamento della crescita economica a livello globale. «Nel 2017 la stima economica degli effetti disastrosi di eventi collegati al cambiamento climatico ha raggiunto i duecentonovanta miliardi di euro. Evitare tali costi, potrebbe incrementare, entro il 2050, il Pil dei Paesi G20 del 4,7 per cento netto», ha dichiarato Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative.

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