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Il piano segreto di Bolsonaro per cementificare l’Amazzonia

BRASILIA. Da mesi il governo di Jair Bolsonaro starebbe elaborando, in base a documenti confidenziali preparati dalle Forze Armate, un progetto per lo sviluppo dell’Amazzonia che prevede la costruzione di una centrale idroelettrica, l’estensione dei collegamenti autostradali e uno spostamento di popolazione verso la regione. A riferirlo è il sito The Intercept del giornalista statunitense Glenn Greenwald, che ha avuto accesso a registrazioni di riunioni ufficiali nelle quali si è discusso l’iniziativa.

Il progetto, scrive The Intercept, battezzato “Barone di Rio Branco”, è stato preparato dalla segreteria per le questioni strategiche del governo, e “prevede incentivi per grandi lavori pubblici che attraggano popolazioni non indigene di altri regioni del Paese, perché si stabiliscano in Amazzonia e aumentino il contributo del Nord del Paese nel Pil nazionale”.

Il disboscamento selvaggio prosegue da anni in Amazzonia

L’iniziativa sarebbe stata presentata, in una serie di riunioni a porte chiuse, da un colonnello in pensione, Raimundo Cesar Calderaro. Secondo i responsabili del governo, le cosiddette popolazioni tradizionali – cioè le comunità indigene e i “quilombolos” dei discendenti degli schiavi africani – rappresentano un ostacolo per la presenza dello Stato in Amazzonia e lo sviluppo della regione, giacché hanno prodotto paradigmi ideologici come “l’indigenismo, il quilombolismo e l’ambientalismo”, al quale si oppone ora il “il liberalismo conservatore” dell’amministrazione Bolsonaro che “porta una nuova speranza per la nostra patria”.

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