• DAL MONDO

Il regime di Teheran minimizza l’epidemia da Coronavirus nel Paese

TEHERAN. Dopo le ripetute menzogne, il silenzio assordante e il tenere nascosto l’invasione da Coronavirus in Iran, quando gli  iraniani hanno recepito la portata di tale invasione e la sua conseguenza mortale dai social media, finalmente gli esponenti governativi iraniani giovedì 27 febbraio hanno cominciato a dare notizie contrastanti sull’epidemia da coronavirus nel Paese.  Nonostante le notizie che arrivano dalle persone contagiate i loro famigliari,medici, infermieri e operatori sanitari su social media, il regime continua a nascondere l’entità del pericolo.

Secondo il rapporto di un funzionario locale nella città di Qom (città focolaio della diffusione di Coronavirus) i decessi accertati da Coronavirus arrivano a 50 persone. Giovedì 27 Febbraio, il Ministero della Sanità iraniana ha riconosciuto oltre 100 nuovi contagi, portando a un totale di oltre 250 contagiati. Tuttavia, il bollettino ufficiale del Ministero della Salute fino a domenica 1 Marzo, registrava solo 54 decessi e 987 contagiati  dal virus noto anche Covid-19. 

Per quanto riguarda i presunti 50 morti a Qom, il vice ministro della Sanità del governo  Iraj Haririchi  in una conferenza stampa mentre minimizzava e negava l’emergenza da Coronavirus  nella città di Qom, lo stesso ministro risultava positivo al test. Alcuni funzionari governativi e figure di alto profilo del regime sono stati contagiati: tra cui ci sono Masoumeh Ebtekar, vicepresidente responsabile per le donne e gli affari familiari, e Mojtaba Zolnour, capo della commissione per la sicurezza nazionale e gli affari esteri del parlamento, fino ad oggi cinque parlamentari, Ayatollah Khosro Shahi ex ambasciatore del regime preso la Santa Sede. Positivo anche Ghalibaf, il Sindaco e capo lista delle elezioni del parlamento 21 Febbraio a Teheran. 

Contagiati decine di medici ed infermieri numerosi decessi fra di loro. Il contagio ha invaso anche le carceri del paese e rimane molto preoccupante la situazione dei prigionieri politici. Hassan Rohani, presidente del regime,invece di prendere le misure necessarie di emergenza, ha dichiarato solo che la quarantena sarebbe utile solo agli individui infetti ma non ai comuni che sono il focolaio di tale malattia. Addirittura  il viceministro della sanità Harirchi ha insistito sul fatto che tali procedure di quarantena su larga scala apparterrebbero alla “Età della pietra“. Tali dichiarazioni evidentemente sono in assoluto contrasto con gli appelli dei medici e quelli dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Domenica 1 Marzo, l’ Organizzazione Mojahedin del Popolo Iraniano (principale forza della resistenza iraniana) secondo informazioni ricevute dall’Iran, ha annunciato più di 650 decessi da Coronavirus in Iran, solo nella città di Qom 150, a Teheran più di 150 persone.

Molti giornali e media autorevoli mondiali hanno dato le notizie della gravità della situazione iraniana. Nahid Khoda Karami, una dei funzionari del regime nella sua intervista ha detto: le persone contagiate da Coronavirus sono tra dieci a quindici mila. L’ OMS, ha annunciato che 97 passeggeri iraniani contagiati hanno viaggiato in 11 paesi diversi. Wall Street Journal: i ricercatori a 95% suppongono che in Iran ci sono tra 11,520 e 44,280 contagi. New York Times, l’Iran è stato portatore di Coronavirus ai suoi paesi vicini anche in Canada, Norvegia e Nuova  Zelanda. Mentre l’Iran diventa il centro della diffusione di Coronavirus nella regione mediorientale ed altrove, i paesi limitrofi: tra cui Iraq, Bahrein, Kuwait Turchia, Afghanistan, Azerbaigian, Libano, anche l’India e America hanno chiuso gli aeroporti ma l’Iran ancora mantiene i suoi voli verso la Cina.

Continua ostinatamente a nascondere la gravità dell’epidemia e rifiuta in modo criminale di accettare la delegazione dell’ OMS per monitorare la situazione.  La teocrazia dittatoriale al potere in Iran sempre ha dimostrato con mille modi che non  ha nessun rispetto per la vita umana e i diritti fondamentali dei cittadini. La signora Maryam Rajavi, presidente eletto del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (NCRI), ha annunciato diversi appelli a OMS e vari organi legati avvertendo la comunità internazionale verso la tragedia Coronavirus che sta divorando il popolo iraniano per la incapacità e le menzogne del regime.

Yoosef  Lesani

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