• SPORT

Il rinvio di Inter-Sassuolo sancisce il fallimento delle regole anti-Covid della Serie A

Questa partita non s’ha da disputare“. Potremmo sintetizzare con questa breve frase di ispirazione manzioniana la decisione che ha portato ATS di Milano a sancire la sospensione immediata di qualsiasi tipo di attività per l’Inter, per quattro giorni compresa domenica 21 marzo, e il conseguente rinvio a data da destinarsi del match tra Inter e Sassuolo in programma sabato 20 marzo alle ore 20:45.

L’agenzia di Tutela della Salute del capoluogo lombardo è giunta a questa decisione dopo essere stata messa a conoscenza dallo stesso club nerazzurro dei casi di positività al Coronavirus di Stefan de Vrij e Matias Vecino, che si sono aggiunti a quelli di Samir Handanovic e Danilo D’Ambrosio.

In un comunicato ufficiale la società fa sapere che il difensore olandese e il centrocampista uruguaiano si trovano in quarantena presso la propria abitazione, così come in precedenza erano stati posti in isolamento il capitano nerazzurro e il terzino italiano.

Inoltre l’ATS ha deciso che tutti i giocatori dell’Inter nella prossima settimana non potranno rispondere alle convocazioni delle rispettive Nazionali. Come da protocollo la squadra effettuerà altri due giri di tamponi tra oggi e venerdì, poi lunedì 22 marzo, prima dell’eventuale ripresa delle attività, verranno ripetuti i tamponi molecolari a tutto il gruppo.

Inter

Inter-Sassuolo rinviata per 4 casi di positività: che fine ha fatto il protocollo della Lega di Serie A

Questo rinvio sancisce per l’ennesima volta come le decisioni delle Aziende sanitarie locali contino di più rispetto a quelle della Lega di Serie A.

Tutti ricorderanno che la Lega aveva deciso di adottare un protocollo dopo il rinvio della partita tra Genoa e Torino, prevista il 3 ottobre 2020 e disputata il 4 novembre dello stesso anno , a causa dei 16 casi di Covid riscontrati tra le fila rossoblu.

Nello specifico la regola stabilisce che nell’eventualità in cui uno o più giocatori della stessa squadra fossero risultati positivi al Coronavirus, la gara sarebbe stata disputata purché il club in questione avesse a disposizione almeno 13 calciatori tesserati (12 giocatori di movimento + 1 portiere)e a condizione che gli stessi risultino negativi ai tamponi effettuati prima del match. Nel caso in cui il club decidesse di non presentarsi all’incontro sarebbe sancita la sconfitta per 3-0 a tavolino.

Qualora si dovessero registrare nell’arco di una settimana almeno dieci casi di positività nel proprio organico la società può chiedere il rinvio della partita, ma si ha diritto al suddetto bonus solo una volta nel corso della stagione.

Dopo aver ricordato i dettagli più rilevanti di questa norma dopo la decisione odierna sembra che quest’ultima sia finita nel dimenticatoio. Sono molti i tifosi e gli appassionati di calcio che sui social hanno voluto ricordare come nel corso di questa stagione altre squadre di Serie A siano state costrette a disputare tutti i match nonostante avessero riscontrato un numero di giocatori positivi al Covid in quantità pari o superiore rispetto a quelli dell’Inter.

In questa maniera il club nerazzurro beneficerà di un vantaggio di non poco conto, ossia quello di poter disporre di una pausa più lunga rispetto a quelle delle dirette rivali, che si aggiungerà al vantaggio in termini di punti, meritato sul campo, di cui attualmente dispone in campionato: 9 punti sul Milan secondo e 10 sulla Juventus terza che però deve recuperare una partita contro il Napoli.

Avversarie che oltre le energie che spenderanno durante il prossimo turno, il 28esimo di Serie A, dovranno fare i conti con le convocazioni in Nazionale dei propri giocatori e il conseguente impatto a livello fisico. La domanda che si si pone è la seguente: era davvero necessario rinviare la partita tra Inter e Sassuolo? Non sarebbe stato meglio far disputare la partita? A voi tifosi la risposta.

Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

Articoli correlati