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Il Tesoro ha collocato tutti i 6,5 miliardi di euro offerti del Bot semestrale

ROMA. Il Tesoro ha collocato tutti i 6,5 miliardi di euro offerti del Bot semestrale novembre 2019, a fronte di una domanda che ha superato i 10,7 miliardi. Il rendimento medio è pari a -0,048%, in calo di due centesimi rispetto all’asta dello scorso 26 aprile. Il rapporto di copertura è pari a 1,65. Lo si legge sulla pagina Bloomberg di Bankitalia. Lo spread tra Btp e Bund rallenta e torna sotto la soglia dei 280 punti base, a 278, con il rendimento del decennale del Tesoro al 2,62%. Piazza Affari amplia il calo (Ftse Mib -1,5% a 19.960 punti) portandosi così sotto la soglia psicologica dei 20mila punti, superata per l’ultima volta lo scorso 14 febbraio, mentre persiste il problema tecnico al server di Borsa Italiana che peraltro non frena gli scambi e non impedisce ad altre piattaforme di diffondere i dati. In rosso l’intero paniere con Leonardo (-2,34%) ed Stm (-2,33%), dopo la minaccia della Cina di far leva sui metalli rari nell’ambito delle negoziazioni sui dazi e sulla vicenda Huawei.

Giù anche Pirelli (-2,23%), Tenaris (-2,23%), Buzzi (-2,16%) e Snam (-2,15%), insieme a Eni (-1,85%) e Saipem (-1,6%), che scontano il calo del greggio. Non si attenua la tensione su Intesa (-1,78%), Fineco (-1,68%), Unicredit (-1,21%) e Banco Bpm (-1,14%). Contrastate Fca (-1,4%) e Renault (+0,5% a Parigi). Gira in calo bene Mediaset (-1,53%) dopo l’acquisizione del 9,6% della tedesca ProSieBen (+4,88%). L’Istat registra a maggio un “miglioramento diffuso” del clima di fiducia sia per i consumatori, da 110,6 punti a 111,8, sia per le imprese, da 98,8 a 100,2. Le aziende toccano così il valore più alto da novembre 2018 (quando era 100,8) con progressi per tutti i settori. Per la manifattura è il primo aumento dopo sette cali consecutivi. Per i consumatori, l’indice aumenta per la prima volta da gennaio 2019, mantenendosi comunque sotto i livelli del 2018. Il miglioramento è trainato dalle componenti economica e corrente.Borse orientali in ordine sparso dopo la chiusura in calo dell’Europa e di Wall Street, dopo la minaccia di Pechino di includere nella disputa sui dazi i minerali rari necessari per produrre componenti tecnologiche. Tokyo ha lasciato sul campo l’1,21%, Taiwan lo 0,1%, Seul l’1,25% e Sidney lo 0,69%, mentre Shanghai, ancora aperta, sale dello 0,36%, all’opposto di Hong Kong (-0,31%) e di Mumbai (-0,19%). In rosso i futures sull’Europa e sugli Usa. In rialzo sopra le stime su base annua il Pil trimestrale francese (+1,2%,), mentre sono attesi i disoccupati tedeschi in maggio e la fiducia delle imprese e dei consumatori in Italia. Dagli Usa invece sono in arrivo le richieste di mutui e l’indice manifatturiero della Fed di Richmond. In luce sulla Piazza di Tokyo Nissan (+1,84%) e Mitsubishi (+2,52%), i due titoli coinvolti nell’operazione in fase di studio tra Fca e Renault.

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