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In Italia l’industria della birra crea lavoro: +4.400 occupati in 3 anni

ROMA. L’industria della birra in Italia crea lavoro: dal 2015 al 2017 gli occupati sono aumentati di 4.400 unità (+5%), più del doppio rispetto all’andamento medio nazionale. Ogni giorno nel settore della birra trovano lavoro almeno 6 persone. E’ quanto rileva la quinta ricerca di Osservatorio Birra diffusa: lo studio è stato realizzato da Althesys per conto della Fondazione Birra Moretti. Il campione intervistato rappresenta quasi 7 mila dipendenti di aziende distribuite lungo tutta la catena del valore: dai produttori di birra, ai distributori.

In un mondo del lavoro fatto di carriere discontinue e di lavoro a tempo determinato, il 50% delle persone che lavorano nell’industria della birra sono assunte da più di 10 anni e un altro 33% è in azienda da almeno 5 anni. Inoltre, dei 3,49 miliardi di euro di valore aggiunto creato dal comparto, il 71% (2,47 miliardi di euro) viene destinato alla remunerazione lorda dei lavoratori.

In Italia nel mondo della birra “è bello notare il livello di imprenditorialità a gestione familiare – ha commentato Søren Hagh, amministratore delegato di Heineken Italia -. Per questo c’è così tanta energia in questo mondo. Noi abbiamo come obiettivo quello di supportare questo tipo di imprenditorialità anche nel futuro”.

Secondo i protagonisti della filiera per trovare lavoro nel settore della birra bisogna prima di tutto conoscere bene il prodotto (18%) e la industry (5%), molto richieste sono anche le qualità manageriali (11%) e da imprenditore (8%) e di formazione del personale (14%). Tra le altre parole d’ordine troviamo specializzazione (9%) e learning agility (8%). “Dai numeri della ricerca si vede che l’industria della birra rappresenta un’opportunità in cui si valorizzano i talenti italiani, a cominciare da quelli dei giovani – ha sottolineato Alessandro Marangoni, economista e amministratore delegato di Althesys -. L’industria della birra crea ricchezza per il Paese con 871 aziende che producono birra, il +27% rispetto al 2015″.

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