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In Valsusa riprenderà vita l’antico mulino di Bruzolo

BRUZOLO (TO). Il Mulino Valsusa, il primo della valle recuperato, tornerà a funzionare grazie all’intraprendenza di Massimiliano Spigolon. Procedono infatti a Bruzolo, in provincia di Torino, i lavori per il recupero di questa antica struttura del 1884, attiva fino ai primi Anni Ottanta. Le fondamenta del progetto non si basano semplicemente sulla lavorazione della materia prima, ma sul creare un anello di congiunzione tra la filiera produttiva valsusina, composta da produttori agricoli, il futuro mulino, e i panettieri, pastifici, e pasticceri della valle.

mulino bruzolo

Attraverso il Mulino si cercherà di costruire nel tempo una filiera a chilometro zero, con materie prime nate, prodotte, e trasformate nella Valle di Susa: «Credo sia strategico, nel 2019, avviare un  progetto di sovranità alimentare che vada a impattare positivamente su attività produttive, culturali, e turistiche del territorio», dice Spigolon. Il progetto di ristrutturazione e riattivazione delle filiere del Mulino ha richiesto un investimento di oltre 400mila euro, spesa sostenuta senza contributi pubblici.

mulino bruzolo

Tradizione e tecnologia collaboreranno per mezzo di macine in pietra naturale, per produrre farine di notevole pregio, e di strumenti tecnologici per un miglior controllo e automatizzazione dell’attività. «L’obiettivo è quello di rispondere a un’esigenza sempre più sentita – spiega Spigolon -, quella di sapere cosa si mangia e da dove proviene, soprattutto per garantire un futuro migliore alle generazioni a venire. Il Mulino diventa quel progetto che alla Valle di Susa mancava, in grado di generare entusiasmo e ravvivare le collaborazioni, capaci di sviluppare filiere corte e produzioni agricole locali. Abbiamo incontrato e condiviso il progetto con moltissime persone che coinvolgono tutta la filiera, in grado di dare il proprio contributo intellettuale e pratico».

grano, mulino bruzolo

Nel progetto, naturalmente, rientrano grano e altre colture di eccellenza della valle: «Stiamo collaborando con realtà locali e il Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, per riportare in Valle di Susa alcune varietà di grani antichi migliori dal punto di vista salutistico, nutrizionale, e ambientale. Un aspetto che punta anche sulla salvaguardia di una biodiversità già presente in passato sul territorio», dichiara Spigolon.

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