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Israele il giorno del voto, sarà riconferma per il Likud?

TEL AVIV. Oltre sei milioni di israeliani si recano oggi alle urne per scegliere una nuova leadership dopo che le politiche dell’aprile scorso si sono concluse con uno stallo fra il Likud di Benjamin Netanyahu ed il partito centrista Blu-Bianco di Benny Gantz. In tutto il paese i seggi sono stati aperti alle 7 locali (le 6 in Italia) e si chiuderanno alle 22 (le 21 in Italia). Allora tre reti televisive nazionali pubblicheranno i rispettivi exit-poll. I risultati definitivi saranno resi noti nella giornata di domani.

    Negli ultimi sondaggi il Likud e Blu Bianco appaiono ancora affiancati e relativamente lontani dall’obiettivo di raggiungere la maggioranza parlamentare di 61 seggi. Per motivi di sicurezza, dalla scorsa notte restano chiusi i valichi di transito verso la Cisgiordania e verso Gaza. Una prima valutazione dei risultati elettorali si potrà fare confrontando la percentuale di voti presi dal Likud e da Blu e Bianco, ma per capire come sarà fatto il nuovo governo bisognerà aspettare le alleanze post-elettorali. Bisognerà quindi guardare i risultati di alcuni partiti che dai sondaggi sembrano poter diventare ago della bilancia , come lo Zehut dell’ultranazionalista Moshe Feiglin, che ha una piattaforma molto curiosa: è favorevole alla legalizzazione della cannabis, ha posizioni intransigenti verso i palestinesi, che vorrebbe emigrassero dalla Cisgiordania e dalla Striscia di Gaza, e vorrebbe che venisse costruito un terzo tempio sul Monte del Tempio, luogo più sacro di Gerusalemme.

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