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La classe non è acqua: Bolsonaro, negativo al Covid-19, fa il gesto dell’ombrello

Che personaggi famosi e alte alte cariche dello stato non fossero immuni al Coronavirus era assodato, ma che durante una grave emergenza sanitaria, capace di coinvolgere il mondo intero, non fossero immuni dal commettere atti deplorevoli ci lascia senza parole. La dimostrazione lampante è sotto gli occhi di tutti e proviene da un personaggio d’eccezione: il presidente del Brasile Bolsonaro.

Jair Messias Bolsonaro dopo essersi sottoposto con la moglie al test per il Coronavirus, esami che sono risultati negativi, ha espresso il proprio giubilo postando su Facebook una foto nella quale è immortalato mentre compie l’inequivocabile gesto dell’ombrello.

Nelle scorse ore si era infatti diffusa la notizia che il presidente fosse positivo al Covid-19, motivo per il quale La Casa Bianca stava organizzando una riunione di emergenza dopo che  lo scorso weekend Donald Trump e Bolsonaro si erano incontrati a Mar-a-Lago e il suo capo della comunicazione, Fabio Wajngarten, ha annunciato ieri di essere positivo al coronavirus, provocando preoccupazione nello staff della Casa Bianca.

Bolsonaro gesto ombrello
Il presidente del Brasile Jair Messias Bolsonaro

Probabilmente Bolsonaro si è vendicato “a gesti” nei confronti di un piccolo quotidiano di Rio de Janeiro che aveva diffuso la notizia in merito alla positività da Coronavirus del presidente brasiliano. Una fake news che era rimbalzata sui principali media internazionali e aveva scatenato le ire del 38esimo presidente del Brasile.

Che Bolsonaro avesse un rapporto non idilliaco con la stampa, sopratutto quella brasiliana, è un fatto assodato, ma che non riuscisse a capire l’eco che questa immagine può scatenare è un grave atto di superficialità. Non tanto per il gesto in se stesso, siamo abituati a vivere in una società dove l’insulto gratuito e sopratutto ostentato è distribuito come pane quotidiano, ma per il significato che potrebbe erroneamente trasmettere: quello di mandare a quel paese migliaia di persone che in questo momento stanno combattendo contro quel dannato virus – per la precisione 128.343 contagiati, per non parlare delle oltre 5.000 vittime sterminate.

Forse sarebbe stato il caso di usare in un altra maniera le mani, sfoggiando il celeberrimo gesto di vittoria, con le dita a formare la lettera V, oppure alzando i pugni al cielo. Ma siamo solo uomini e in quanto tali possiamo commettere degli errori. Però mi sento in dovere di rispolverare per l’occasione un vecchio detto: “la classe non è acqua“… anche se sei uno degli uomini più potenti al mondo e di nome fai “Messia”.

Carlo Saccomando

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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