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La crisi di Lotteria Italia e la storia dei premi non riscossi

Stasera, come da tradizione, ci sarà l’estrazione. Sette milioni i tagliandi venduti. In passato ci sono stati anche un primo premio da 5 milioni di euro e due secondi premi da 2 milioni di euro ciascuno non riscossi

ROMA. Un tempo era la lotteria per eccellenza, quella che tutti gli italiani attendevano trepidanti ogni inizio dell’anno sognando di diventare milionari. Oggi però con l’arrivo di decine di lotterie istantanee e settimanali la Lotteria Italia sembra aver perso il suo fascino. A testimoniarlo sono i dati relativi alle vendite dei biglietti per l’estrazione del 2019 che si terrà, come da tradizione, stasera, giorno dell’Epifania.

Complessivamente sono stati venduti circa 7 milioni di tagliandi, il 18,6% in meno rispetto a quanto fatto registrare lo scorso anno e addirittura il secondo peggior risultato di sempre dietro ai 6,9 milioni di biglietti venduti nel 2012. Il calo è spalmato su tutte le regioni, dal Lazio alla Lombardia, passando per Emilia Romagna e Campania.

Sul dato negativo pesa, come evidenziano le agenzie specializzate, l’addio all’abbinamento con il Gratta&Vinci. Un connubio che fino all’anno scorso si era dimostrato vincente. Ma l’edizione 2018-2019 incassa anche un altro record negativo: da quest’anno, infatti, la Lotteria Italia è l’unico concorso nazionale superstite. Negli ultimi tre anni, infatti, era stata affiancata dalla Lotteria Braille, ma la modesta raccolta di quest’ultima ne ha decretato la fine. In passato in Italia venivano organizzate fino a 13 estrazioni, abbinate spesso ad eventi nazionali di carattere culturale, il Festival di Sanremo per esempio, o sportivo, come il Giro d’Italia.

C’è da augurarsi che almeno quest’anno nessuno dimentichi di ritirare il premio. Dal 2002 ad oggi, infatti, sono stati oltre 27 i milioni di euro non riscossi dai vincitori. Il più clamoroso risale al 2008-2009 quando un giocatore di Roma non passò a riscuotere il primo premio da 5 milioni di euro. Ed è proprio la capitale la città più fortunata. Nelle ultime 22 edizioni ha centrato 8 premi, facendo segnare un vero e proprio record storico. Non è un caso se il Lazio resta ancora una volta in testa nella classifica di biglietti venduti con 1,4 milioni di tagliandi (il 20,1% del totale nazionale) ma in calo del 14,8% rispetto allo scorso anno. Unica altra regione sopra il milione di biglietti venduti, anche per questa edizione, è la Lombardia: circa 1,2 milioni (il 16,8% del totale nazionale), ma con un drastico calo del 20,2%. L’Emilia Romagna, con 665mila tagliandi staccati, si conferma al terzo posto, mentre fuori dal podio – per il secondo anno consecutivo – c’è la Campania, con 588mila biglietti.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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