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La leggenda di Lady Godiva, a cavallo nuda come una penitente

Citata in molte canzoni, tra cui anche in una (“Sei nel mio cuore”) dell’artista italiano Roberto Vecchioni (Lady Godiva dei miei giorni riflessi), Lady Godiva, o Godgifu (“regalo di Dio”), nobildonna anglosassone, muore a 77 anni il 10 settembre 1067. Sposa del conte Leofrico di Coventry (Inghilterra), è entrata nella leggenda per ciò che accadde a seguito di un suo gesto clamoroso. Cavalcando nuda per le vie di Coventry, città del Regno Unito, chiese la soppressione di un ulteriore tributo imposto da suo marito ai propri sudditi. Entrambi benefattori delle case religiose, nel 1050, i loro nomi comparvero su una concessione di terra fatta al monastero di Santa Maria di Worcester.

 Quadro di Lady Godiva del pittore francese Jules Joseph Lefebvre
Quadro di Lady Godiva del pittore francese Jules Joseph Lefebvre

Sono diversi i misteri che ruotano attorno alla figura di Lady Godiva, che si sposò da vedova con Leofrico. La tradizione popolare ha tramandato la sua storia, ricordando come la bella Godiva difese la popolazione di Coventry, sofferente a causa delle tasse oppressive imposte da Leofrico, il quale si rifiutò di toglierle, ignorando le richieste della moglie a riguardo. È da questo punto che la donna diventò leggendaria. Leofrico, infatti, stanco delle sue suppliche, le disse che l’avrebbe ascoltata se avesse cavalcato nuda nella città. Lady Godiva lo fece, dopo la pubblicazione del proclama che proibiva agli abitanti di aprire porte e finestre. Coperta solo dai lunghi capelli, la donna fu, però, ammirata da un’unica persona, Peeping Tom, un sarto che disobbedì al proclama, rimanendo cieco. A seguito del suo gesto Leofrico, quindi, abolì le tasse.

Statua di Lady Godiva di John Thomas (1813–1862) - Maidstone Museum, Kent, Inghilterra
Statua di Lady Godiva di John Thomas (1813–1862) – Maidstone Museum, Kent, Inghilterra

Esiste anche un’altra versione della leggenda, più antica, che ricorda Godiva mentre attraversa il mercato di Coventry davanti alla gente riunita, scortata da due cavalieri. Non si sa se la cavalcata sia un reale fatto storico, ma nel XVII secolo i penitenti erano soliti fare una processione pubblica indossando un piccolo indumento bianco, motivo per cui alcuni studiosi ipotizzano che Godiva abbia davvero attraversato la città, come una penitente. La processione di Lady Godiva è stato celebrata a intervalli fino al 1826, interrompendosi, per poi riprendere dal 1848 al 1887, e continuare nel XXI secolo. Una curiosità: in molte facoltà universitarie d’ingegneria Lady Godiva è considerata una mascotte, definita “il Santo patrono degli assistenti tecnici o Musa dell’ingegneria”. In America esiste poi l’annuale “settimana di Godiva”, ideata per incentivare lo spirito scolastico.

Simona Cocola





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Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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