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Lavoratori Embraco esasperati: Cirio incalza Invitalia e azienda

TORINO. Frustrazione e rabbia sono i sentimenti più diffusi tra i circa 400 lavoratori dell’Embraco di Riva di Chieri (piccolo centro alle porte di Torino), che si sentono presi in giro dall’azienda ma anche dalle istituzioni. Il loro destino da anni è sull’altalena e ai risultati deludenti che hanno prodotto le tante vane promesse e la loro prolungata mobilitazione davanti ai cancelli dell’azienda, che ha tecnologie e competenze professionali di prim’ordine.

Nei giorni scorsi nella sede della Prefettura di Torino vi è stato un incontro alla presenza di istituzioni (Governo centrale, con il Sottosegretario allo Sviluppo economico, il presidente della Regione Piemonte Cirio, il Sindaco di Torino Appendino e diversi Sindaci del territorio) organizzazioni sindacali, curatore fallimentare, Whirlpool e Invitalia. Al termine del vertice il Presidente della Regione Piemonte ha ricordato di seguire la vicenda Embraco da due anni ed ha detto “è inammissibile che solo adesso, per la prima volta, si siano trovati seduti alla stesso tavolo in modo chiaro tutti i soggetti toccati da questa situazione”.

Alberto Cirio Presidente Regione Piemonte

Il presidente Cirio ha chiesto di scoprire le carte in modo chiaro, dando anche un ultimatum ad Invitalia chiedendo “una data certa a settembre per indicare se esiste un piano di salvataggio possibile. Nel caso questo non ci fosse, rivendico la necessità di saperlo e per un bisogno di verità, e di rispetti delle 400 famiglie che hanno bisogno di aiuto”.

A questo proposito la Regione assicura che non lascerà solo nessuno, ma chiede al Governo di fare lo stesso attivando immediatamente tutti gli ammortizzatori sociali possibili e sollecitando Invitalia ad assumere una posizione chiara.

Infine il Presidente della Regione Piemonte ha chiesto a Whirlpool, che ha originato questa situazione avendo trasferito la produzione all’estero, di fare la propria parte potenziando il fondo per la reindustrializzazione, che attualmente ha a disposizione 9 milioni di euro. “Risorse che non ripagheranno del danno – conclude Cirio – ma che almeno potranno essere un supporto per il rilancio dello stabilimento e per dare respiro ai lavoratori e alle loro famiglie”.

Mel Menzio

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