• DAL MONDO

Le autorità di Gibilterra si oppongono alla confisca della Grace 1

GIBILTERRA. Il governo del territorio britannico di Gibilterra ha respinto la richiesta degli Stati Uniti di trattenere la petroliera iraniana che è pronta a lasciare le sue acque territoriali, spiegando che le sanzioni statunitensi non sono applicabili nell’Unione Europea.

“In virtù del diritto europeo, Gibilterra è nell’impossibilità di prestare l’assistenza richiesta dagli Usa”, che vogliono confiscare la petroliera in nome delle loro sanzioni contro l’Iran, hanno spiegato le autorità in una nota. Le autorità di Gibilterra hanno infatti respinto la richiesta degli Stati Uniti di confiscare la petroliera iraniana Grace 1. Lo riporta il sito del quotidiano Gibraltar Chronicle. “Il regime di sanzioni dell’Ue contro l’Iran è fondamentalmente diverso da quello degli Stati Uniti”, ha dichiarato il governo di Gibilterra in una nota. “L’autorità centrale di Gibilterra non può chiedere un ordine alla Corte suprema di Gibilterra per fornire l’assistenza restrittiva richiesta dagli Stati Uniti d’America”, ha aggiunto. Gli Stati Uniti avevano spiccato la richiesta di sequestro dopo la decisione di Gibilterra di rilasciare la nave, sequestrata il 4 luglio scorso con l’accusa di trasportare greggio iraniano verso la raffineria di Banyas in Siria, in violazione delle sanzioni europee alla Siria. Washington aveva chiesto la confisca della petroliera e del suo cargo, che include 2,1 milioni di barili di petrolio e 995.000 dollari in contanti. “Una rete di società di copertura ha riciclato milioni di dollari a sostegno di queste spedizioni, in uno schema che include diverse parti affiliate” al Corpo delle guardie della rivoluzione islamica, si legge nel mandato americano, che di fatto accusa la petroliera di aver violato le sanzioni statunitensi. La petroliera iraniana Grace 1 dovrebbe lasciare questa sera Gibilterra. Lo ha annunciato su Twitter l’ambasciatore iraniano nel Regno Unito, Hamid Baeidinejad. “La nave dovrebbe partire questa sera, una volta arrivate a Gibilterra due squadre di ingegneri”, ha scritto il diplomatico su Twitter. Per ripartire la petroliera ha cambiato nome in Adrian Darya e sostituito la bandiera panamense con quella iraniana.

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