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Le “Ecospiagge” italiane diventano sostenibili

È Legambiente ad aver certificato il marchio di “Ecospiagge” agli stabilimenti balneari sostenibili, presentandolo insieme con Village for all a Carrara nell’ambito della fiera nazionale Balnearia 2019. Al momento hanno aderito al progetto sei stabilimenti della rete d’impresa delle Marine del Parco di Viareggio, quali i bagni Alhambra, Aretusa, Arizona, Ester, Mergellina, e Teresa.

Attivo dalla prossima estate, sarà assegnato alle strutture balneari che adotteranno misure di sostenibilità ambientale riguardanti standard di accessibilità e di ospitalità per ospiti con particolari esigenze: persone con disabilità, senior, famiglie con bambini piccoli, intolleranze alimentari e, più in generale. Prendersi cura dell’essere umano e dell’ambiente in cui vive è la buona pratica alla base delle spiagge sostenibili: «Non solo un semplice contrassegno, quindi, ma una vera e propria filosofia che vede in prima linea Legambiente e Village for all in un percorso volto a rendere i nostri lidi sempre più accessibili e sostenibili», fanno sapere da Legambiente.

Si tratta di un passo importante, e tra gli esempi virtuosi compare la Green Beach toscana di Castiglione della Pescaia, la prima spiaggia pubblica accessibile e attrezzata per accogliere disabili e mamme con carrozzine e passeggini. Avere una spiaggia come questa significa migliorarne la qualità in tema di rifiuti, energia, acqua, alimentazione, mobilità sostenibile, accessibilità, e rumore.«Il litorale, il bagnasciuga, le spiagge sono il demanio: il bene comune per eccellenza – afferma Sebastiano Venneri, responsabile Territorio e innovazione di Legambiente –. Da tempo siamo attivi nel settore del turismo, con l’etichetta Legambiente Turismo, assegnata a numerosi stabilimenti balneari, che significa per noi scommettere sul futuro riducendo l’impatto ambientale delle strutture ma anche recuperare situazioni compromesse da un turismo distruttivo e restituire spazio al mare e alla spiaggia. Consci che le questioni ambientali non possono prescindere dal tema dell’accessibilità, abbiamo deciso quest’anno di integrare il nostro riconoscimento con i temi dell’inclusività, perché i beni comuni devono essere veramente godibili da tutti, e per questo obiettivo è necessario impegnarsi con il massimo sforzo».

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Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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