• AMBIENTE

Le meduse nei mari italiani studiate da un nuovo robot

Nei mari italiani compaiono durante i mesi estivi, a causa di diverse temperature e correnti. Sono le meduse, organismi importanti – anche se temuti dai bagnanti per le punture dolorose -, in quanto rappresentano il nutrimento di numerose specie marine. Non tutte le meduse sono, in realtà, urticanti, e il loro corpo contiene il 98% di acqua, mentre i tentacoli, che possono avere varie lunghezze e dimensioni, contengono le nematocisti che rilasciano liquido tossico. Adesso un robot andrà “a caccia” di meduse. I ricercatori guidati da Metin Sitti lo hanno costruito, dotandolo di un corpo centrale di tre millimetri di diametro, con un elastomero composito dalle proprietà magnetiche, a cui hanno applicato otto lembi simili a tentacoli, che si contraggono e distendono come quelli di una medusa.

Le funzionalità avanzate del robot, ad esempio la manipolazione di oggetti, anche minuscoli, sono state realizzate a partire dall’osservazione della natura, in particolare della struttura anatomica dell’efira, il primo stadio di sviluppo delle meduse. Il macchinario è in grado di nuotare, trasportare oggetti, scavare, e rimescolare i liquidi circostanti, oltre a essere utile per applicazioni nel settore biomedicale, e per il monitoraggio ambientale. Sviluppato in Germania all’Istituto Max Planck per i sistemi intelligenti, potrebbe diventare, pertanto, un modello di studio per capire come le meduse reagiscono ai cambiamenti ambientali.

Tags

Articoli correlati