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L’economia che “ri-genera”… anche una canzone di Elio e le Storie Tese

In Italia ogni anno le discariche “accolgono” 900mila tonnellate di pannolini, che aumentano fino a 30 milioni di tonnellate nel mondo. Sono rifiuti che contengono molte materie prime riutilizzabili, per mezzo di una tecnologia innovativa italiana disponibile su scala industriale: da una tonnellata di pannolini e prodotti assorbenti escono 300 chilogrammi di materiale secco, trasformabile in plastica e cellulosa.

Economia circolare dei pannolini

Da una linea a un cerchio: in questo modo si deve immaginare l’economia circolare promossa da Legambiente, dove, ad esempio, dagli scarti di lavorazione di agrumi, mais, olive, lavanda, ciliegia, caffè, kiwi, mandorle, fagioli si può produrre carta. L’obiettivo? Invece di gettare via, si rigenera e ricostituisce del materiale nuovo, utilizzabile nella vita quotidiana.

Questa rivoluzione sostenibile, attraverso cui le risorse si re-immettono nel ciclo produttivo, ha lo scopo di generare opportunità economiche, oltre che benefici per l’ambiente e la società, sostenere la lotta allo spreco di cibo, la raccolta separata della frazione organica, l’allungamento della vita dei prodotti, la competitività, l’innovazione, e il risparmio economico. La conseguenza è che sono numerose le realtà locali che stanno applicando questo nuovo modello di economia, tra cui i settori dell’agricoltura, del design, dell’edilizia, del sociale, della ricerca, della pubblica amministrazione.

A sostegno del progetto anche il brano musicale del gruppo italiano Elio e le Storie Tese, in cui i fondi di caffè diventano “funghi prelibati”, mentre il “torsolo sputato” si trasforma in combustibile per gli autobus : «Abbiamo pensato che la nostra ultima canzone poteva essere la prima canzone compostabile della storia della musica leggera italiana […] nel senso che tutti i musicisti all’ascolto sono cordialmente invitati a prenderne un pezzo e crearne una nuova».

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Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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