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Lucentini ce l’ha con Salvini e canta “Stavolta non ti voto”

Il brano è ispirato al brano "Sei come la mia moto" di Jovanotti, pubblicato nel 1989

Con la sua nuova parodia Fabio Lucentini ci fa fare un bel tuffo nel passato, più precisamente alla fine degli anni Ottanta (1989), quando un giovanissimo Lorenzo Cherubini, meglio noto come Jovanotti, pubblica il suo secondo album in studio. Il brano a cui si è ispirato il poliedrico artista padovano è “La mia moto“, tra i più rappresentativi dell’epoca, quella dei cosiddetti ‘paninari’, e del primo Jovanotti.

Questa volta il bersaglio dell’ironia lucentiniana è Matteo Salvini: il leader della Lega, dopo aver aderito alla maggioranza del governo guidato da Mario Draghi, è accusato di lavorare fianco a fianco coloro i quali erano stati i suoi avversari politici fino a poco tempo prima in primis Partito Democratico, Italia Viva e Movimento 5 stelle.

Inoltre il segretario al Carroccio viene rimproverato di non aver lottato abbastanza su questioni ritenute fondamentali da leghisti, e non solo, come l’abolizione del coprifuoco e la sfiducia nei confronti del ministro della Salute Roberto Speranza. Motivo per cui Lucentini si è sentito in dovere di esprimere la delusione di una parte dell’elettorato leghista cantandogliele di santa ragione nella canzone “Stavolta non ti voto” e manifestando apertamente l’intenzione di sostenere Giorgia Meloni alle prossime elezioni, evidenziata in particolar modo nel passaggio “Stavolta non ti voto, stavolta voto lei. Vedrai con la Meloni fregature non avrai“.

Sarebbe molto interessante sapere cosa pensa della questione lo stesso Salvini, ma sarebbe ancora più bello assistere alla sua reazione nel momento in cui vedrebbe il fotomontaggio che è l’immagine di copertina di questo articolo: l’ex vicepremier indossa un cappellino da baseball rosso all’indietro, il classico chiodo nero, un paio di boxer larghi a righe (naturalmente senza pantaloni) e soprattutto una t-shirt nel quale campeggia una raffinata scritta in inglese che in italiano significa: “Toglietevi dal c…o“. A mio parere si farebbe una gran bella risata.

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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