• DAL MONDO

Morto in Giappone l’uomo più vecchio al mondo: aveva 113 anni

TOKYO. E’ morto all’età di 113 anni Masazu Nonaka, l’uomo più anziano al mondo, un record riconosciuto l’anno scorso dal Guinness dei Primati. Nonaka era nato il 25 luglio 1905, pochi mesi prima che Einstein scoprisse la teoria della relatività, due anni dopo il primo volo a motore della storia dei fratelli Wright, in piena guerra con la Russia per il controllo della Corea. Nella sua vita ne ha passate sicuramente tante, sopravvivendo a bombe atomiche, terremoti e incidenti nucleari. Nel male, ma anche nel bene, ha visto ben quattro imperatori succedersi sul trono.

Secondo quanto riferiscono i familiari, malgrado fosse in sedia rotelle, l’arzillo nonnetto svolgeva gran parte dei lavori ancora in maniera autonoma, apprezzava i dolci dopo i pasti, era appassionato di incontri di sumo in tv e si teneva informato sull’attualità leggendo i giornali tutti i giorni. La moglie, con cui ha avuto 2 figli maschi e 3 figlie femmine, è morta nel 1992. «Nei giorni scorsi era di buon umore, come al solito – racconta la nipote Yuko alla stampa -. Se n’è andato all’improvviso, come se non volesse dare fastidio alla nostra famiglia».

Il Giappone è uno dei paesi con il più alto tasso di longevità al mondo. Il record dell’uomo più vecchio di sempre appartiene infatti a un altro giapponese, morto quando aveva 116 anni e 54 giorni nel giugno 2013. Sempre secondo il Guinness dei primati, la persona più anziana mai vissuta sarebbe invece una donna francese di nome Jeanne Calment, deceduta nel 1997 all’età di 122 anni e 164 giorni. Usiamo il condizionale, in quanto di recente due studiosi hanno messo in dubbio il certificato di nascita della signora, che sosteneva di aver conosciuto van Gogh, dimostrando come in realtà ne avesse “appena” 99. Un anno fa fu celebrato come recordman lo spagnolo Francisco Nunez Olivera, trapassato a 113 anni.

Tags

Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

Articoli correlati