Il premier israeliano Benyamin Netanyahu dopo l’esito del voto per le elezioni legislative di lunedì, che lo hanno incoronato per la quinta volta come Primo ministro, ha definito questo risultato come “La più grande vittoria della mia vita“.
“Gli israeliani ci hanno dato fiducia – ha aggiunto – perchè sanno che gli abbiamo portato la migliore decade nella storia di Israele. È stata una grande vittoria per la destra, ma prima di tutto e soprattutto – ha concluso – una vittoria per noi uomini del Likud“. Netanyahu grazie a questo responso ottiene il quinto mandato da Primo ministro e si conferma il Premier più longevo della storia del Paese: il suo mandato da record è di 13 anni e 354 giorni (tra 9 giorni raggiungerà i 14 anni).
Il ‘Mago‘ ha fatto un nuovo miracolo: il Likud, partito nazionalista liberale di destra, torna ad essere il primo partito in Israele con 37 seggi, ribaltando di fatto i pronostici della vigilia e l’ultima tornata elettorale dello scorso settembre.
Il suo grande avversario, Benny Gantz, leader del centrista Blu-Bianco, si ferma a 32 seggi, secondo i primi exit poll diffusi dalla tv Canale 13 alla chiusura delle urne. Tuttavia il blocco di destra si fermerebbe a 60 seggi, mentre la maggioranza della Knesset è di 61. Lo stesso quorum avrebbe il centrosinistra se Avigdor Lieberman con i suoi preziosi 8 seggi decidesse di unirsi a Gantz, arrivando così a 60 scranni.
Un dato rilevante è rappresentato dall’alta affluenza registrata in questa tornata, maggiore rispetto alle ultime due e la più alta dal 1999. Un risultato che sottolinea come la campagna elettorale sia stata in grado di sconfiggere sia l’apatia sia la paura dell’infezione da Covid-19.
Una vittoria netta che però non mette in secondo piano il processo che il 17 marzo Netanyahu dovrà affrontare in tribunale per le accuse gravissime di corruzione, frode e abuso di potere.
Carlo Saccomando