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Nuovi nati, Leonardo e Sofia i nomi preferiti da mamme e papà

ROMA. I nomi preferiti dai neo genitori italiani nel 2018 sono stati Leonardo e Sofia. Mentre a livello nazionale, il nome Francesco perde il suo storico primato che lo ha visto come nome più scelto dal 2001: nel 2018 arriva secondo, spodestato da Leonardo. Al terzo posto, stabile, ancora Alessandro. Lo rivela il report dell’Istat sulla natalità e la fecondità della popolazione nel 2018.  Invariata invece la graduatoria dei primi tre nomi femminili: sono Sofia, Giulia e Aurora.

Quantunque ci siano quasi 29 mila nomi diversi per i maschi e oltre 27 mila per le femmine, la distribuzione è molto concentrata intorno ai primi 30, che coprono quasi il 45% di tutti i nomi attribuiti ai bambini e oltre il 38% di quelli delle bambine.  Leonardo raggiunge il primato in ben 14 regioni: tutte quelle del Centro-nord (ad eccezione della provincia autonoma di Bolzano dove primeggia Elias) oltre che in Abruzzo e in Sardegna. Sempre a livello regionale, il nome Francesco si posiziona al primo posto soltanto in 4 regioni italiane, tutte del Mezzogiorno (Molise, Puglia, Basilicata e Calabria). Alessandro, invece, terzo posto a livello nazionale, non è primo in alcuna regione. Giuseppe continua a primeggiare in Sicilia e Antonio in Campania.

Per quanto riguarda i fiocchi rosa (anche qui eccettuata Bolzano dove vince Emma) in tutte le realtà locali si ritrovano gli stessi tre nomi del podio nazionale. Sofia è prima in dieci regioni del Centro-nord, in Basilicata (alla pari con Giulia) e in Calabria. Aurora, stabile al terzo posto in classifica, primeggia nelle Marche e in quattro regioni del Sud: Abruzzo, Molise, Campania e Sardegna. Il nome Giulia, anch’esso stabile al secondo posto, torna in cima alla classifica nel Lazio, in Puglia e in Sicilia.

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Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

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