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Per Buzzi e Carminati domiciliari e pene detentive più miti

ROMA. Dopo cinque anni di carcere Salvatore Buzzi, una delle figure chiave dell’indagine Mondo di mezzo, ottiene gli arresti domiciliari. Lo ha deciso la Corte di appello di Roma accogliendo una istanza presentata dai difensori, gli avvocati Pier Gerardo Santoro e Alessandro Diddi. Buzzi, tramite i suoi legali, aveva chiesto la revoca o la sostituzione della misura della detenzione in carcere dopo che la Cassazione, il 22 ottobre scorso, aveva fatto cadere l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso. Buzzi è stato condannato in secondo grado a 18 anni e 4 mesi. Dopo la decisione della Cassazione per l’altro condannato eccellente nell’inchiesta Mondo di Mezzo, l’ex Nar Massimo Carminati, è stato revocato il 41 bis, il regime di carcere duro. Ora che il giudizio è cambiato, il ras delle coop lascerà nelle prossime ore il carcere di Tolmezzo.  Il ras della cooperative romane aveva chiesto la revoca o la sostituzione della misura della detenzione in carcere dopo che la Cassazione il 22 ottobre scorso aveva fatto cadere l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso.

Buzzi è stato condannato in secondo grado a 18 anni e 4 mesi. Salvatore Buzzi ha ammesso i reati di corruzione, e tale sua “condotta costituisce segno della cesura con il passato deviante foriero di pericolosità sociale”. In più anche le cooperative sociali, da tempo sotto sequestro e a lui una volta riconducibili, “sono state sottratte a qualunque sua disponibilità”. Inoltre l’associazione per delinquere di cui avrebbe fatto parte assieme all’ex esponente dei Nar Massimo Carminati è cessata il 2 dicembre 2014, quando furono eseguiti gli arresti, e quindi sono trascorsi ben cinque ani dalla data in cui è cessato il vincolo associativo. Tutto ciò, per la terza corte d’appello di Roma che ha concesso oggi gli arresti domiciliari al ‘ras’ delle cooperative, non può non comportare un giudizio di attenuazione delle esigenze cautelari nei confronti di Buzzi i cui termini di custodia massimi scadranno il prossimo 16 gennaio 2020, scadenza che “induce logicamente a ritenere che la misura restrittiva abbia già concretamente garantito tutte le esigenze cautelari ravvisate in questi anni. Il suo protrarsi finirebbe per integrare una punizione ulteriore”. Dopo la decisione della Cassazione per l’altro condannato eccellente nell’inchiesta Mondo di Mezzo, l’ex Nar Massimo Carminati, è stato revocato il 41 bis, il regime di carcere duro.

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