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Piazza Affari cede l’1% e amplia il davario con le altre Borse

MILANO. Corrente di vendite in Piazza Affari, che cede oltre l’1% con l’indice Ftse Mib e amplia il suo divario con le altre Borse europee, anch’esse in negativo ma meno pessimiste (Londra -0,2%, Francoforte e Parigi -0,5%).  A Milano infatti si appesantiscono le banche, che pagano più di altri settori l’incertezza politica e l’accenno a qualche tensione sui titoli di Stato. In particolare Banco Bpm cede il 3%, Unicredit e Bper il 2,9%, Ubi il 2,4%. Tra gli industriali pesanti Pirelli e Fca, in ribasso di oltre due punti percentuali. Le Borse europee non riescono a confermare il trend positivo che ieri le aveva portate a chiudere in buon rialzo sulla scia del rinvio a dicembre di alcuni dazi Usa sui prodotti cinesi.

I listini sono penalizzati da una serie di dati macroeconomici negativi pubblicati in Cina e in Germania: il FTSE MIB  milanese è così in ribasso e risente degli immediati realizzi sui titoli bancari  che ieri avevano trascinato gli indici. Sul mercato obbligazionario, lo spread BTp-Bund, dopo un avvio in calo a 220 punti dai 222 di ieri, si è riportato a quota 223 punti. L’attenzione degli investitori resta inoltre rivolta alla situazione politica italiana, dopo che l’esito della votazione in Senato di ieri sulla calendartizzazione della crisi  ha fatto emergere l’esistenza di un potenziale asse tra Pd e Movimento 5 stelle. circostanza che potrebbe allontanare la prospettiva di elezioni anticipate foriera di incertezza sui mercati.

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