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Ponte di Genova, posata l’ultima campata. Conte: “Una luce che dà speranza all’Italia intera”

A poco meno di due anni dal crollo del ponte Morandi stamani Genova ha inaugurato un nuovo ponte, che simboleggia la rinascita di una città, se non addirittura di un Paese intero, e sopratutto dà nuova speranza nel futuro. Il tutto senza dimenticare le 43 persone che quel maledetto 14 agosto 2018 persero la vita. Questa straordinaria opera architettonica è dedicata a loro, alle loro famiglie e ai loro affetti più cari. Oggi come quel tragico giorno piove, forse un segno del destino.

Oggi è andato in scena il varo della diciannovesima campata d’acciaio, posata tra le pile numero 11 e 12, che ha completato il tracciato del nuovo viadotto lungo 1.067 metri, composto da 19 campate poste a 40 metri di altezza sorrette in tutto da 18 piloni. Il viadotto unisce la parte est con quella ovest della Valpolcevera. Unico dettaglio mancante, che lo renderebbe effettivamente completo, è il nome. Su questo tema sono al vaglio diverse proposte. L’inaugurazione è prevista a luglio.

Tra i momenti più significativi spicca quello del suono della sirena del cantiere,avvenuto alle 12 in punto, che ha sancito metaforicamente la ricucitura di quella ferita aperta a Genova 620 giorni fa e che è stato rilanciato in tutta la città dalle sirene delle navi nel porto di Genova e dal suono delle campane delle chiese.

Presenti alla cerimonia del varo dell’ultimo impalcato il premier Giuseppe Conte e il ministro della Infrastrutture, Paola Demicheli, oltre al governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti, il sindaco di Genova, e commissario per la ricostruzione, Marco Bucci, l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, e quello di Salini Impregilo, Pietro Salini.

Lo Stato non ha mai abbandonato Genova. Lo abbiamo solennemente detto a poche ore dalla tragedia: ero già qui e abbiamo detto subito che Genova non sarebbe stata lasciata sola. Questa presenza è doverosa ma sono qui anche con grande piacere perché oggi suturiamo una ferita“. Queste le affermazioni del presidente del Consiglio Conte, che ha sottolineato l’impegno massimo del Governo affinché “tragedie di questo genere non abbiano a ripetersi“.

  • ponte genova

Ricongiungiamo una importante arteria di comunicazione al centro, al cuore, della città di Genova. La portata concreta di questa giornata è nel fatto che c’è un progetto reale che sta giungendo a completamento. Qualcuno ha parlato di miracolo: credo sia possibile parlare di miracolo, senza enfasi, perché c’è il lavoro di tanti qui, dell’autorità pubblica, dei progettisti e in particolare Renzo Piano, degli operai e i tecnici” ha sottolineato il premier.

Oggi, nei tempi che più o meno ci eravamo ripromessi di rispettare, tempi brevissimi. Quando fissammo questo termine i vostri sguardi erano molto preoccupati ma io vi incitai a fissare un termine molto sfidante perché avevo consapevolezza che se pure avessimo ritardato l’importante era darsi una data la più immediata possibile.- ha concluso Conte – Siamo nei tempi e tra poco torneremo per l’inaugurazione, perché il progetto è pressoché completo“.

ponte genova

Il ponte non è finito ma oggi celebriamo il ricongiungimento delle due parti della valle“. Lo ha affermato il commissario per la ricostruzione del ponte e sindaco di Genova Marco Bucci che ha sottolineato come quello che ha definito “nastro d’acciaio” oggi abbia ricongiunto la valle di ponente con quella di levante. Inoltre un pensiero speciale è andato alle 43 vittime delle quali “ci ricorderemo per sempre“.

Il ponte di Genovacredo sia anche il simbolo di un’Italia che ce la fa a ripartire“. Lo ha detto il commissario per l’emergenza e presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. “Credo che questo sia qualche cosa di più di un ponte. È utile a questo Paese. È la dimostrazione che insieme possiamo fare tante cose“, infine ha aggiunto che questa opera è “la dimostrazione che chi pensa che una cosa non sia possibile farebbe bene ad astenersi dal disturbare chi la sta facendo“.

Carlo Saccomando

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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