TEHERAN. Le forze di sicurezza iraniane, Pasdaran e Guardiani della Rivoluzione, hanno disperso oggi nuove proteste contro il caro benzina nella capitale Teheran, sparando lacrimogeni e gas urticanti al peperoncino contro i manifestanti. Lo riferiscono alcuni testimoni degli scontri. Secondo il portavoce dell’esecutivo di Teheran, il tasso di partecipazione alle proteste è sceso dell’80% rispetto a ieri e nelle prossime ore l’accesso a internet dovrebbe essere sbloccato nel Paese, dopo le restrizioni imposte negli ultimi giorni. L’agenzia iraniana Mehr parla di 87 mila persone che fino ad oggi hanno partecipato alle dimostrazioni e agli scontri in diverse località del paese. Berlino chiede il “dialogo” Il governo tedesco ha invitato le autorità iraniane a rispettare le proteste “legittime” contro l’aumento della benzina che scuotono la Repubblica islamica e a rispondere ai dimostranti con il “dialogo”.
“Sollecitiamo il governo di Teheran a rispettare la libertà di riunione e di espressione”, ha dichiarato durante una conferenza stampa la portavoce della cancelliera Angela Merkel, Ulrike Demmer, secondo la quale la Germania sta seguendo gli eventi “con preoccupazione”. “E’ legittimo e merita il nostro rispetto quando le persone esprimono coraggiosamente le loro lamentele economiche e politiche come sta attualmente succedendo in Iran”, ha aggiunto Demmer sottolineando che il governo iraniano dovrebbe rispondere “con la volontà di impegnarsi in un dialogo”. La Francia chiede libertà di espessione La Francia segue “con attenzione” le manifestazioni in corso in diverse città dell’Iran e “si rammarica per la morte di diversi dimostranti negli ultimi giorni”. Lo afferma il ministero degli Esteri di Parigi in una nota sulle proteste scoppiate nella Repubblica islamica contro l’aumento della benzina. Nello stesso tempo il Quai d’Orsay ha ribadito “il suo impegno per il rispetto della libertà di espressione e del diritto a manifestare pacificamente”.