• DAL MONDO

Riapre il più grande museo al mondo sullo spionaggio

WASHINGTON. Dopo una ristrutturazione costata 162 mila dollari e un trasloco nella nuova sede di L’Enfant Plaza, l’International Spy Museum, aperto per la prima volta a Washington DC a inizio millennio, è pronto a riaprire i battenti per tutti gli aspiranti James Bond del mondo. Il più grande museo del mondo dedicato allo spionaggio, alle storie degli 007 di ieri, di oggi e di domani, e soprattutto agli strumenti di cui si sono serviti e si servono, riaprirà l’11 maggio a Washington in una nuova sede che è il doppio della precedente e con un occhio all’intelligence del XXI secolo che ormai – si legge in un nota della struttura – plasma la vita delle nazioni e degli individui.

Il museo era stato fondato nel 2002. Ma ora le cose sono cambiate in maniera decisiva e la nuova struttura si è adeguata ai tempi e a un ruolo dello spionaggio, specie sulla rete, che determina “le nostre vite, il nostro paese e il mondo in cui viviamo”, come spiega il direttore della struttura museale, Milton Matz, in una nota di presentazione. Il nuovo edificio, in acciaio e vetro, è stato progettato dalla stessa ditta di architetti del Centro Pompidou di Parigi e del Millenium Dome di Londra.

Con mostre interattive e installazioni all’avanguardia, la più importante collezione di artefatti di spionaggio al mondo e testimonianze in prima persona di alti funzionari dei servizi segreti ed esperti, il nuovo museo mette i suoi visitatori nei panni delle spie, agenti, analisti e leader mondiali che prendono decisioni di vita e di morte, permettendogli di compiere un viaggio interattivo davvero entusiasmante in questo universo così segreto e affascinante.

All’interno di uno spazio di oltre 13mila metri quadrati, oltre il doppio dello spazio a disposizione nella vecchia sede, l’esposizione punta anche sui progetti educativi: oltre a ripercorrere fedelmente l’evoluzione dello spionaggio nel corso delle epoche storiche – dalla Grecia antica fino alla Guerra Fredda -, il museo offrirà delle aree dove l’apprendimento sarà divertente, come un teatro all’avanguardia, dove saranno organizzati spettacoli, attività tematiche, conferenze e lezioni.

Tra i tanti oggetti del passato, un rossetto in stick, che era in realtà una pistola, una telecamera che si poteva nascondere in un bottone di una giacca, e che è stata abbondantemente usata sia dalla CIA che dal KGB negli anni ottanta, una lettera risalente al 1777, scritta dal presidente statunitense George Washington per istituire la prima rete di 007 a New York. Una sezione intitolata “Le spie tra noi” si concentrerà sui servizi segreti durante la Seconda Guerra Mondiale e i visitatori potranno entrare da protagonisti in alcuni episodi chiave di spionaggio e decriptazione di codici. Una sala sarà dedicata alla doppia vita di spie di celebrità dell’epoca, come la cantante Josephine Baker, il regista John Ford, l’attrice Marlene Dietrich.

Tags

Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

Articoli correlati